
Tra calcio (c’è anche il libro sul portierone pontremolese Albertosi), tennis e nuoto, decretati i sei finalisti che si contenderanno la 57a edizione del Premio

Lo sport “giocato” si è fermato ormai da tempo. Ma per fortuna non si è fermato il desiderio di raccontare le gesta sportive nella speranza di poter presto nuovamente godere delle bellezza delle gesta degli atleti. E così la giuria del premio Bancarella Sport ha deciso la sestina finalista della 57° edizione del Premio. Sono questi sei libri che si contenderanno la preziosa fascetta “Gioannbrerafucarlo, Gianni Brera secondo me” di Andrea Maietti (Bolis Edizioni), “Il tennis l’ha inventato il diavolo” di Adriano Panatta con Daniele Azzolini, (Sperling & Kupfer), “La Partita. Il romanzo di Italia-Brasile” di Piero Trellini (Mondadori), “Non pettinavamo le bambole. Le meravigliose storie delle ragazze della nazionale” di Alessandro Alciato (Baldini), “Ricky Albertosi. Romanzo popolare di un portiere” di Massimiliano Castellani (Urbone Publishing) e “Volevo solo nuotare (20.000 bracciate con Rachele Bruni)” di Luca Farinotti (Artingenio). La commissione di scelta, composta dal Presidente Paolo Francia, da Massimo Arcidiacono, Giuseppe Benelli, Giovanni Bruno, Danilo Di Tommaso, Luigi Ferraiolo, Ignazio Landi, Roberto Lazzarelli, Paolo Liguori, Angelo Panassi, Giacomo Santini, Giovanni Tarantola, Ivan Zazzaroni, riunitasi “a distanza”, ha avuto una vita non facile vista la qualità dei venti libri in gara ma alla fine ha deciso la sestina finalista.

E anche quest’anno la competizione, per l’aggiudicazione per il Premio Bancarella Sport, vede importanti firme giornalistiche e noti sportivi Sei finalisti come al solito molto variegati tra calcio, tennis, nuoto che cercheranno di entrare nell’albo d’oro del Premio che vede al suo interno vincitori illustri come grandi campioni dello sport o le più grandi firme del giornalismo sportivo. Tra questi Reinhold Messner, Clay Ragazzon, Dino Buzzati, Giovanni Brera, Gelindo Bordin, Michel Platini, Sandro Ciotti, Gino Bartali, Ambrogio Fogar, Giampaolo Ormezzano, Alex Zanardi e tanti altri ancora. I prescelti passeranno ora alla fase finale e verranno inviati ai componenti la “Grande Giuria”. I voti dei librai indipendenti appartenenti alle due associazioni organizzatrici i Premi Bancarella, sommati a quelli degli elettori designati dal Panathlon Distretto Italia e delle consuete personalità del mondo sportivo e del giornalismo, perverranno tramite scheda elettronica segreta, al notaio del Premio, Sara Rivieri, che decreterà in seduta pubblica il vincitore assoluto. A tal proposito resta, per ora, ancora in calendario la data del 18 luglio come potenziale serata per l’assegnazione del Bancarella. Anche se, come assicuratoci dal presidente della fondazione “Città del Libro”, l’ente che organizza le varie sezioni del Premio Bancarella, Gianni Tarantola, l’obiettivo principale è quello di celebrare con la consueta formula e con la gente in piazza. “Questa è la priorità – sottolinea Tarantola – e finché ci sarà una possibilità faremo di tutto per realizzarla, anche spostando la data del Premio. Se invece le difficoltà diventeranno insormontabili, valuteremo con Ignazio Landi, segretario del Premio, e con i componenti della Fondazione di realizzare una cerimonia on line accessibile in streaming, sapendo benissimo che, purtroppo, non sarà la stessa cosa”. (r.s.)
Assegnato a Beppe Conti il Premio “Bruno Raschi”

Accanto al Bancarella Sport, è ormai collocato per tradizione il premio “Bruno Raschi” istituito in ricordo ed omaggio allo storico giornalista sportivo. Ed infatti, viene assegnato ogni anno, dal 2005, ad un giornalista che nella sua carriera abbia segnato, innovato, riletto, il modo di fare cronaca sportiva. Quest’anno la giuria ha deciso di assegnare il premio a Beppe Conti, torinese di nascita, da anni una delle principali firme del ciclismo. Per i suoi trascorsi di giornalista della Gazzetta dello Sport e Tuttosport e la sua passione per il ciclismo, viene annoverato fra i più esperti e graditi cantastorie, delle faticose e mirabolanti imprese sulle due ruote. Ha partecipato in qualità di opinionista alle trasmissioni televisive sul Giro d’Italia e il Tour de France. La sua produzione di libro sul ciclismo è sterminata così come la sua conoscenza dei vari aneddotti legati al mondo delle due ruote. Dopo quasi mezzo secolo di giornalismo, non vi è dubbio che Beppe Conti possa essere annoverato fra i giornalisti meritevoli di questo riconoscimento, succedendo a Zavoli, Pizzul, Ormezzano, Minà, De Luca, solo per citarne qualcuno. Lo stesso Beppe Conti nel 2013, cura la ristampa di “Ronda di notte – Storie personaggi e fiabe del Giro e del Tour”, importante antologia su Bruno Raschi.