Dare identità agli ebrei presenti a Pontremoli al tempo dello sterminio

Un percorso inedito svolto in due anni dal Liceo Malaspina con l’Istituto Storico della Resistenza Apuana

06Sommersi_Salvati1Un’iniziativa speciale quella realizzata in modo eccellente dagli alunni del corso linguistico del Liceo “Malaspina” organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza Apuana (ISRA) col patrocinio del Comune di Pontremoli. Dall’orrore infinito della Shoà gli alunni, guidati dall’insegnante Stefania Nuvoloni e dal coordinatore didattico dell’ISRA Angelo Angella, hanno dedotto le vicende degli ebrei residenti a Pontremoli dopo l’emanazione delle leggi razziali. è stato un lavoro difficile ma accolto con molto interesse e impegno di ricerca dell’identità delle persone fatta tramite testimonianze dal vivo, molte fornite da Lalla Tassi, e fonti storiche consultate in Archivi, Associazioni e Centri di Documentazione, giornali con attenzione al Corriere Apuano insostituibile testimone del nostro territorio.

Il prof. Vito Foà: nel 1943 fu costretto a fuggire da Pontremoli con i genitori e il fratello per evitare le persecuzioni contro gli ebrei
Il prof. Vito Foà: nel 1943 fu costretto a fuggire da Pontremoli con i genitori e il fratello per evitare le persecuzioni contro gli ebrei

Nel teatro Cabrini giovedì 29 gennaio sono stati presentati gli esiti della ricerca insieme al quaderno Il treno della memoria pubblicato da ISRA che raccoglie pensieri, emozioni e il respiro d’angoscia inciso per sempre dentro di sé dagli otto ragazzi dei tre licei statali lunigianesi che nel gennaio 2019 hanno visitato i lager di Auschwitz e Birkenau. Alcuni di loro intervenendo all’incontro hanno fatto percepire l’urlo di dolore che nel loro silenzio li ha inquietati e li ha fatti tornare a casa “non più come prima”. Interventi di informazione e di riflessione sono stati espressi in chiara sintesi da Paolo Bissoli presidente ISRA, dal sindaco Lucia Baracchini, dall’insegnante Stefania Nuvoloni con una profonda meditazione su perché e come insegnare la memoria, un valore forte che a lei venne donato dal padre che aveva visto bambini infreddoliti, spaventati e stretti alle mamme in attesa di essere deportati.
06Sommersi_Salvati2Far rivivere nel cuore è l’etimo della parola ricordare affinché “mai più, mai più” si ripetano gli orrori consumati nell’indifferenza, purtroppo anche nel nostro presente ci sono indizi che“il grembo è ancora fecondo del male”. Angelo Angella con supporto elettronico ha esposto l’origine e lo svolgimento della ricerca, giocata sulla casualità di una lezione del 9 novembre 2018 sul centenario della fine della Grande Guerra, la data portò a un legame col 9 novembre 1938 quando ci fu il pogrom tedesco della cosiddetta “notte dei cristalli” e il 17 l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste, nel 1989 la caduta del muro di Berlino. Di qui l’idea di fare l’esperienza del treno della memoria organizzato dalla Regione Toscana e di avviare una specifica ricerca su presenza di ebrei a Pontremoli al tempo delle leggi razziali.
06Sommersi_Salvati4Guidati col metodo della disciplina ermeneutica gli studenti hanno rintracciato cinque famiglie ebree allora residenti a Pontremoli, l’unico superstite è Vito Foà, presente all’incontro con moglie e figlia, che ha provato anche la gioia di riabbracciare Giorgio Rabuffi compagno di giochi e che nel commosso saluto finale ha richiamato la stima e l’accoglienza verso suo padre Augusto responsabile alla Falk di Teglia, con la moglie e i due figli Noè e Vito.
A Pontremoli ebrei c’erano stati fin dal Medio Evo e sempre vissero vita tranquilla, rari furono gli atti ostili, fino alle sciagurate leggi razziali sostenute da pseudo scienziati e firmate dal re: toglievano agli ebrei quasi tutti i diritti civili. Venne l’ulteriore catastrofe dopo l’8 settembre 1943, quando fu emessa l’ordinanza di polizia di rastrellare e portare in campi di concentramento tutti gli ebrei (a Marina di Massa il campo era nell’attuale Hotel Italia). Ci furono i sommersi tra cui due bambini Adriana Retere arrestata a Vezzano e Franco Cetrelli spezzino deportati a Fossoli e poi sterminati ad Auschwitz con la famiglia.
06Sommersi_Salvati3Il bimbo Vito Foà con i suoi fu salvato dal senatore Falk che fece passare clandestina la famiglia del suo dipendente in Svizzera dove restò fino a luglio 1945.
Altri ebrei sono la famiglia di Leopoldo Ascoli sposato con una cattolica, contabile alla “Cementi” grande amico dell’ing. Morgagni. Bruno Ascoli nel 1996 ha inviato notizie pubblicate sul Corriere Apuano dell’8 e 15 giugno. Elba Finzi figlia del medico Ferruccio venne maestra a Pontremoli, sposò un Pasquali di Torrano e si salvò protetta anche dal vescovo Sismondo.
Alessandro Drapchind dalla Romania venne a studiare in Italia nel 1924 e si laureò in medicina, fece l’apprendistato nel nostro ospedale, sposato con una cattolica e lui stesso convertito, si salvò diventando partigiano nel Battaglione Internazionale di Gordon Lett. Nel dopoguerra è stato ufficiale sanitario, due suoi figli sono medici, Carlo giornalista è morto. Soggiornò all’Hotel Vittoria come confinato antifascista il giornalista ebreo livornese Pier Luigi Tagiuri.
Il messaggio conclusivo rivolto dai nostri studenti ai nuovi seminatori di odio è: studiare la storia, essere memori, agire, non essere indifferenti, ridare dignità al dialogo, ai sentimenti, alla bellezza e alla cultura. Questo è fare scuola.

Maria Luisa Simoncelli