La tradizionale festa di San Rocco di Lusignana quest’anno ha avuto risalto particolare per il restauro del campanile danneggiato dal terremoto, finalmente liberato dai ponteggi che ne impedivano il suono e la vista. Liseo, il tuttofare del paese e sempre pronto ai bisogni, ha espresso i sentimenti di tutti compiaciuto della nuova bellezza del campanile, con orgoglio ritenuto secondo solo al Campanone di Pontremoli.
La giornata di festa a Lusignana è iniziata col pensiero ai defunti pregando di fronte al monumento ai caduti delle guerre, poi il taglio del nastro da parte di don Luca Franceschini (delegato della diocesi per i Beni culturali e ora anche responsabile regionale e consigliere nazionale della CEI) e del sindaco di Filattiera Annalisa Folloni accompagnata dal vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Giovanni Longinotti e dal delegato alla cultura Roberto Costa.
Presenti anche Tonarelli Luciano delegato ai cimiteri e presidente di GSC Lusignana, don Roberto Marianelli con incarico alle parrocchie, padre Franco Salomon che da Milano torna ogni anno per ferragosto a Caprio dove è nato, Edamo Barbieri già sindaco di Bagnone e diacono e Alcide Rossi accolito.
La Messa solenne è stata celebrata da Don Luca con altri sacerdoti, poi è stata consumata un’agape fraterna il cui ricavato è destinato alla riduzione del debito per il restauro del campanile, hanno partecipato oltre cento persone.
Il parroco Don Lucio Filippi soddisfatto del lavoro ha ringraziato autorità civili, confratelli, il progettista e direttore dei lavori ing. Stefano Nadotti, l’arch. Francesca Santucci, ma soprattutto i paesani che hanno dimostrato attaccamento alla chiesa e generosità di offerte. Nella relazione tecnica Stefano Nadotti ha fatto presenti le difficoltà di completare l’opera senza superare il costo di 150mila euro, ritenuta la somma massima spendibile.
Sono state aggiunte anche le catene al campanile e alla chiesa e sistemato il tetto, messe nuove capriate e riparazione della parte elettrica delle campane, tutti lavori eseguiti dall’impresa “La Volta”. Ringraziamenti ai progettisti da parte dell’impresa Benettini Roberto, che si è anche scusato per la privazione durata un anno del suono delle campane.
La diocesi ha difficoltà, come e più di altre, a conservare il patrimonio artistico come quello delle chiese di piccole comunità poiché le istituzioni pubbliche non vogliono più partecipare alle spese con la motivazione che sono un patrimonio privato: è stato il rilievo di Don Luca che ha osservato che però è pur vero che è patrimonio a uso di tutti e richiamo turistico. I terremoti recenti hanno reso inagibili molte chiese della diocesi e il recupero è molto oneroso e a volte impossibile.
Eugenio Nadotti ha illustrato la situazione finanziaria: 37mila euro le offerte delle persone, resta un debito di 20mila euro, coperto al momento da apertura di credito presso una banca locale da consolidare per la parte residua entro settembre.
I Vespri e la lunga processione, con la statua di San Rocco portata a spalle dai confratelli della Compagnia e i canti del coro femminile diretto da Pier Francesco Carnesecca coadiuvato dalle sue donne Sara e Caterina, hanno riportato alla ritualità tradizionale. Tante volte è risuonato il grazie del parroco Don Lucio, del sindaco Annalisa Folloni e dell’amministrazione comunale per i risultati raggiunti. Non va dimenticato di dire grazie all’impegno silenzioso delle donne che sempre puliscono la chiesa di Lusignanae la ornano con i fiori.