Approvati in commissione Bilancio alla Camera i nuovi voucher

Forti critiche all’emendamento voluto da Governo e Pd

lavoro_giovaniIntorno agli strumenti per sostituire i voucher infuria una vera e propria battaglia politica dentro e fuori il Parlamento, con possibili ricadute anche sulla tenuta del governo. Dopo che questo, per evitare il referendum abrogativo dei “buoni-lavoro” promosso dalla Cgil, ha abrogato le norme contestate, nell’ordinamento è venuto a mancare uno strumento specifico per regolare i lavori occasionali e cercare di limitare le prestazioni in “nero”.
In questi giorni la maggioranza di governo – e in particolare il Pd – sta cercando di introdurre nuove norme attraverso un emendamento alla cosiddetta “manovrina” in discussione alla Camera. Difficile prevedere che cosa accadrà nei prossimi passaggi in Parlamento, ma è possibile analizzare le caratteristiche dopo l’approvazione dell’emendamento nella commissione Bilancio della Camera.
Innanzitutto sono previsti due filoni, uno per le famiglie e uno per le imprese. Per le prime ci sarà un “libretto” telematico, nominativo e prefinanziato da acquistare presso la piattaforma on-line dell’Inps. Con esso si possono pagare prestazioni occasionali come piccoli lavori domestici, inclusi giardinaggio, pulizia e manutenzione; assistenza domiciliare per bambini e anziani, malati e disabili; insegnamento privato supplementare (le ripetizioni).
Si tratta di tagliandi da 10 euro l’ora con un tetto massimo di 2.500 euro annui per ogni lavoratore. Maggiori polemiche suscita la soluzione prevista per le aziende perché chi critica l’emendamento (in testa la Cgil) sostiene che in realtà si ritorna alla situazione precedente al mancato referendum. Il cosiddetto “contratto di prestazione occasionale” è riservato alle aziende con un massimo di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, quelle del settore edilizio e minerario e quelle esecutrici di appalti di opere e servizi.
Norme specifiche sono previste per il settore agricolo. La pubblica amministrazione potrà impiegare il nuovo strumento esclusivamente per esigenze temporanee, quali eventi o manifestazioni sportive, o eccezionali, come emergenze dovute a calamità naturali.
Viene infatti fissato un limite massimo che vale sia per il datore di lavoro che per il lavoratore: entrambi non potranno chiedere o effettuare prestazioni per un valore che superi i 5.000 euro l’anno. Ciascun lavoratore potrà offrire prestazioni a un singolo committente fino a un massimo di 2.500 euro nel corso dello stesso anno.
Si potrà accedere ai nuovi contratti solo attraverso il portale dell’Inps. Le prestazioni occasionali, in ogni caso, non potranno essere inferiori alle 4 ore di durata e il datore non potrà richiederle ad una persona che già lavora per la sua azienda, né a chi con quella stessa azienda ha cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato e di collaborazione coordinata e continuativa.