La visita di Rossi riporta al centro del dibattito la questione delle cave di marmo
Il presidente Enrico Rossi durante la sua visita alle cave di marmo delle Apuane
Il presidente Enrico Rossi durante la sua visita alle cave di marmo delle Apuane

La visita, della scorsa settimana, del presidente della Regione Enrico Rossi alle cave di marmo, in particolare al bacino di estrazione gestito dalla Coop. Gioia, una delle aziende più importanti delle Apuane nella provincia di Massa Carrara, è derivata dalla recente approvazione del “Protocollo per la salvaguardia della legalità e la promozione dello sviluppo sostenibile dell’attività estrattiva nel distretto apuo-versiliese” firmato il 30 gennaio scorso a Firenze. Un documento che ha messo insieme tutte le autorità che, in un modo o nell’altro, hanno interesse alle cave, sia per la promozione di un settore fra i più significativi per l’economia del territorio, sia per le questioni correlate all’esigenza di garantire una maggiore e più efficace sicurezza in un lavoro nel quale i rischi non mancano; senza dimenticare l’aspetto della tutela dell’ambiente.

Angelo Zubbani, sindaco uscente di Carrara
Angelo Zubbani

Lo ha sottolineato lo stesso sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, che ha ricordato come sia bastata una perlina diamantata partita da una macchina da taglio per uccidere, un paio di anni fa, un lavoratore. Una delle tante tragedie di cui le cronache sono state costrette ad occuparsi e, sulle quali, il Procuratore della Repubblica di Massa Carrara Aldo Giubilaro ha insistito nel descrivere l’azione di “una sorta di mini-equipe”, formata da personale della Regione sostenuto da un ufficiale di polizia giudiziaria che andrà in cava ad effettuare i controlli e, se del caso, presenterà gli atti alla Procura che, a fronte di notizia di reato, attiverà le procedure che le competono. “Certamente – ha soggiunto Giubilaro – il problema delle cave non può risolversi con l’intervento di una sola componente, politica, giudiziaria, istituzionale o sociale, ma serve il contributo di tutti: sono passati, per fortuna, i tempi in cui qualcuno può fare i propri interessi a danno degli altri”.

Le cave di marmo
Le cave di marmo

Su questo tema è ritornato anche il presidente Rossi, che, riferendosi al Protocollo firmato a inizio gennaio, ha detto che “alla sua attuazione lavoreremo con tenacia e determinazione, pur consapevoli che i problemi non si risolvono in tempi rapidi e che occorre produrre una svolta graduale. Attiveremo una quantità di controlli sulla sicurezza e sull’ambiente come non è mai accaduto prima d’ora. È necessario tenere insieme progresso tecnologico delle lavorazioni e sicurezza dei lavoratori. Ed è opportuno che i passi repressivi siano accompagnati da un passo normativo”. E non solo sicurezza, ma anche rispetto dell’ambiente in un contesto che deve coniugare gestione dell’economia e del territorio: non soltanto verifiche sulla staticità dei versanti e sui ravaneti, ma attenzione alla “quantità dei materiali estratti, per arrivare a programmare ogni anno i quantitativi asportabili”. “Non ci fermeremo, anche se giudico comprensibile la richiesta di gradualità negli interventi. Però occorre che tutti – ha concluso il Presidente Rossi – abbiano la consapevolezza che non si può andare avanti così. Intendiamo anche ascoltare i suggerimenti e gli stimoli che ci verranno dalle forze sociali. Noi le nostre forze le metteremo tutte per produrre un cambiamento reale in questo delicato settore” .

(Giulio Armanini)