
Una lettera di protesta dagli agenti del Comprensorio Lunigiana

“Andava meglio, quando andava peggio”, è una frase ricorrente e non per il facile abbandono alla nostalgia del passato, ma perché i problemi che ogni giorno dobbiamo affrontare giustificano paragoni che, di certo, non risolvono le situazioni, ma servono come valvola di sfogo. Quando ogni Comune aveva i “suoi” vigili urbani ci si conosceva tutti poiché il rapporto coi cittadini era diretto. Erano diversi i contesti, quasi assente la criminalità, mentre regnava un forte senso di credibilità e di reciproca fiducia. Li si incontrava nelle piazze nei giorni di mercato, quando c’era il rientro, in massa, dei nostri emigranti. Oggi non è più così. È vero, la sicurezza urbana non si limita a far rispettare il codice della strada, bensì si trova ad affrontare diversi problemi, che vanno dall’insicurezza dei cittadini per i troppi furti, al cambiamento della tipologia della criminalità, alla difficoltà di individuare le persone, a causa del continuo avvicendarsi dei residenti. È di questi giorni la protesta, pacifica ma determinata, dei vigili urbani della Struttura Unica di Polizia Municipale, riuniti, ormai da parecchio tempo, in un Corpo unico denominato “Polizia Municipale Lunigiana” sotto la gestione dell’Unione di Comuni. In una lettera i vigili elencano i punti nevralgici che maggiormente li preoccupano, in quanto chiamati a far fronte ad una serie sempre più consistente di problematiche. “Nel 2010, data di nascita del servizio associato – scrivono i vigili – ognuno di noi proveniva da una diversa realtà con diverse tipologie. Essendo il nostro un territorio vasto, andava diviso per aree per capire meglio le necessità da affrontare, con programmi chiari e percorribili. Intanto non si capisce perché ci siano agenti armati ed altri no. Per questo abbiamo richiesto ai superiori un incontro chiarificatore. Anche gli uffici, in cui siamo collocati, non sono il massimo. Crediamo nella tutela del nostro comandante per sistemare un po’ di cose, migliorando il servizio, lungi dal tutelare solo gli amministratori. Inoltre, l’ Ufficio verbali dovrebbe essere più efficiente e rapido e la reperibilità pagata sempre. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità e dei nostri doveri, accompagnati dai diritti, affinché il lavoro svolto venga riconosciuto a vantaggio della collettività e di un futuro meno nebuloso”. “La lettera – sottolinea il comandante Sara Tedeschi – è giunta a fine anno 2016, quando ancora non erano state attuate le delibere per l’uscita dal servizio dei Comuni di Fivizzano e Zeri. Una diminuzione di agenti che inciderà nel modo di muoverci. Restando all’Unione, sono pronta e disponibile ad incontrare ed ascoltare gli agenti per trovare, insieme, soluzioni positive in un clima di serena operatività e fattiva sinergia. Occorre chiarire anche il trasferimento degli uffici dal Castello di Terrarossa alle ex scuole nel palazzo “Cocchi”. “Importante una solida collaborazione – chiosa il sindaco di Bagnone Carletto Marconi – in quanto la Polizia di prossimità è il vero termometro della situazione ‘sul campo’. Urge lavorare insieme con gli ‘attori’ della pubblica sicurezza, in primis i singoli Comuni. Ciascuno deve fare la propria parte di fronte alla rapida evoluzione dei tempi e alle attese sacrosante della popolazione lunigianese, così da sradicare incertezze che appesantiscono il lavoro della Polizia municipale ed essere tutti maggiormente tutelati. Quindi più sereni”. Non sarebbe poco! Ivana Fornesi