Giochi ancora aperti per la presidenza del Parco Apuane

Il governatore Rossi chiamato a scegliere tra Davini, Putamorsi, Bezzi e Pellinacci

Intanto dalle organizzazioni ambientaliste è arrivato un coro unanime contro la conferma di Putamorsi

Il panorama delle Alpi Apuane
Il panorama delle Alpi Apuane

Non tutti i turisti spendono in media 600 euro al giorno, come si dice facciano, in ogni periodo dell’anno, i ricchi russi in vacanza nelle nostre località di mare o di montagna e nelle città d’arte, ma è certo che i “vacanzieri”, di qualsiasi nazionalità siano, sono predisposti a non fare troppi calcoli quando sono “in giro per il mondo”. Insomma, non badano a spese. Per questo sono molto contesi, specialmente i passeggeri, che raggiungono i vari porti in migliaia per volta sulle gigantesche navi da crociera. Al terminal della Spezia, ad esempio, pare che ne arrivino centinaia di migliaia all’anno. A loro ha fatto più di un pensierino anche il presidente “in scadenza” del Parco delle Apuane, il fivizzanese Alberto Putamorsi. Forte del fatto di essere alla guida di uno dei 48 geoparchi Unesco del mondo, ha stretto un importante accordo con l’assessore al Turismo del Comune della Spezia, Luca Erba, con la Port Authority della Spezia e Marina di Carrara, con il Parco delle 5 Terre, con il Parco del Magra, con la Camera di Commercio della Spezia, gettando le basi per la creazione di un grande bacino turistico, ricco di attrattive per i crocieristi delle due navi che ogni settimana approdano al porto spezzino e di Marina di Carrara: le cave di Carrara, le Grotte di Equi, le Cinque Terre, i luoghi della Francigena, i sapori della Lunigiana e della Garfagnana, i castelli, le pievi, l’ambiente, etc. Un unico coordinamento preparerà pacchetti di visite organizzate alle mete prescelte. Davvero una preziosa iniziativa per la valorizzazione delle bellezze e per il sostegno all’economia dei territori liguri ed apuani. Ma riuscirà il presidente Putamorsi a vederla realizzata o quel progetto sarà stato il suo “canto del cigno”? Il suo mandato, infatti, è in scadenza e l’assemblea del Parco (composta da enti e sindaci), riunitasi a Seravezza il 20 gennaio, ha già provveduto ad eleggere e ad inviare in Regione i quattro nominativi – d’obbligo due uomini: Domenico Davini, ex sindaco di Minucciano, e Alberto Putamorsi e due donne: Riccarda Bezzi e Mirna Pellinacci – tra i quali il governatore Enrico Rossi sceglierà il nuovo presidente. I “giochi” politici sono aperti e indipendenti dalle quote con le quali i candidati si presentano a Firenze: in testa è Davini (48.360), seguito da Putamorsi (21.823), da Bezzi (17.923), votata dal Comune di Massa, e da Pellinacci (5.290), sostenuta dalla Garfagnana. La prossimità della nomina ha messo in agitazione associazioni, partiti, movimenti e scatenato tutta una serie di prese di posizione, in prevalenza contro la conferma di Putamorsi. Legambiente, infatti, chiede a Rossi un “nuovo” presidente, di comprovata competenza nella “conservazione della natura, nel suo patrimonio di biodiversità, di geodiversità, di sorgenti idropotabili” e non sfiorato da dubbi di conflitto d’interessi o di accondiscendenza verso gli industriali del marmo. Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime il Movimento 5 Stelle. Italia Nostra auspica un presidente “che ami la natura del Parco, contro gli scempi estrattivi”. Il Club Alpino Italiano rivolge un appello al governatore Rossi per una scelta di “discontinuità”. Il clima generale non sembra favorevole ad una riconferma di Putamorsi, che, talvolta, è stato fatto oggetto di critiche anche da parte di rappresentanti degli imprenditori del marmo, a significare la delicatezza e la complessità del ruolo, stretto nella morsa di interessi contrapposti – economici e di salvaguardia ambientale – che richiedono, per essere governati, doti di grande equilibrio e di mediazione politica. Il presidente Rossi ha tutti gli elementi per valutare chi ne è o chi ha dimostrato di esserne in possesso, al di sopra dei tentativi di pressione che sicuramente gli arriveranno dalle varie zone.

Andreino Fabiani