La pubblicazione di Fabrizio Rosi presentata sabato al Cinema Manzoni di Pontremoli
Sono “ricordo e gratitudine” le due parole chiave che stanno dietro all’ultima fatica letteraria di Fabrizio Rosi, “Musicisti di strada. Protagonisti e luoghi della musica popolare in Lunigiana” come ha raccontato lo stesso autore durante la presentazione del volume che si è tenuta sabato pomeriggio al Cinema Manzoni.
Ricordo perchè quello narrato da Rosi è un mondo che ormai sta scomparendo, infatti quei musicisti che una volta rappresentavano la colonna sonora dei nostri borghi e dei nostri paesi non esistono quasi più e, come raccontato nel libro, l’accompagnamento che riservavano al corteo nuziale oggi è tristemente sostituito dal martellare dei clacson. E gratitudine perché i musicisti di strada sono stati gli artisti fondamentali per animare qualsiasi momento ricreativo della vita del territorio.
Qualsiasi evento da ricordare trae dalla colonna sonora che l’accompagna la propria magia e la propria tracciabilità nei ricordi. Insomma accanto alla produzione musicale “istituzionale” ne è esistita un’altra, che si muoveva “sotterraneamente” negli spazi urbani creando relazioni e interagendo nelle vie quotidiane. Si tratta di quella dei suonatori di strada, di piazza che hanno rappresentato, per lungo tempo, il primario apporto alla musica per la Lunigiana del secolo scorso, ancora ancorata ai ritmi della vita contadina. E così Rosi ci fa immergere in questo mondo in cui tratteggia queste figure storiche che per la maggior parte sono musicisti da ballo popolare che fanno musica alla portata di tutti, preferendo gli spazi più vicini alla gente prevedendone anche la partecipazione attiva, con balli e canti.
Musicisti certo non famosi ma che in modo semplice portavano allegria e divertimento anche nei luoghi più sperduti, quando ancora la televisione non colonizzava paesi e città, ma si stava assieme all’osteria o al circolo ballando, giocando a carte o facendo quattro chiacchiere. Musicisti che facevano dell’incontro con altra gente ed altre culture, preziose occasioni di arricchimento e di crescita. Del resto gli artisti di strada, hanno sposato non solo una peculiare concezione dell’arte, ma anche uno stile di vita che li vede raminghi per le piazze e le vie del mondo. Un volume che Rosi ha illustrato anche incalzato dalle domande della professoressa Manuela Schiasselloni che ha presentato con garbo ed intelligenza la manifestazione
Riccardo Sordi