Campagna Caritas-Focsiv, “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
Per la prima volta, su Tv2000 e Radio inBlu 2000, il 12 novembre – in vista della Giornata mondiale dei poveri del 15 novembre – si svolgerà una grande Maratona televisiva e radiofonica per sostenere 64 progetti in 45 Paesi del mondo. Lo scopo è raccogliere fondi per ridurre povertà e disuguaglianze in ambito sanitario, sociale ed educativo provocate dalla pandemia. Inoltre dal 1° al 14 novembre è attivo il numero solidale 45580 per donare via Sms. L’iniziativa è promossa dalla Campagna congiunta “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, lanciata nel luglio 2020 da Caritas italiana e Focsiv, il coordinamento di Ong cristiane, insieme ad un Manifesto che ne spiegava i principi etici e politici.
La Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” vuole sensibilizzare e informare le comunità cristiane – tramite il sito www.insiemepergliultimi.it – sull’andamento dei progetti, con testimonianze e materiali per approfondire vari temi legati alla pandemia (i cambiamenti climatici, la scuola, gli anziani, eccetera). La Campagna ha raccolto finora tra meno di 350.000 euro, “una cifra inferiore a quanto prefissato. – precisa al Sir Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas italiana – Per sostenere i 64 progetti servono almeno 1,5 milioni di euro”. Rispetto ad altre campagne orientate ai bisogni dei poveri in Italia – che hanno avuto grande riscontro -, stavolta è andata diversamente: “forse i problemi delle altre popolazioni sono sentite come una causa lontana – ipotizza Beccegato -, perché i media mainstream non ne parlano e non c’è piena consapevolezza dei gravissimi effetti della pandemia nel mondo”. Invece, sottolinea, “la crisi non è affatto finita, perché le varianti continuano a circolare anche nei Paesi poveri, sono arrivati pochi vaccini, mancano le strutture sanitarie, i medici di base, i farmaci e le terapie”.
Senza contare l’impatto indiretto della pandemia: povertà estrema, perdita di posti di lavoro, disuguaglianze sociali, discriminazioni su donne e migranti, tensioni sociali, ritardi gravi sulla scolarizzazione dei bambini, che sta provocando una “catastrofe generazionale” e spazzando via i progressi dell’istruzione negli ultimi due decenni. Nei Paesi in via di sviluppo ha comportato inoltre enormi problemi finanziari, con un aumento significativo della sofferenza del debito. Perciò Caritas italiana e Focsiv rinnovano il loro impegno per dare risposte alle tante richieste che vengono dalle Chiese locali di Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina. Un duplice appello: alla comunità cristiana e alla politica. “Se è vero che si è in un’unica barca e che si vive in una casa comune, è altrettanto vero che non si è tutti e tutte nelle medesime condizioni. La pandemia ha accentuato queste differenze”, ribadiscono le due organizzazioni. Da qui la richiesta alla comunità cristiana di “ascoltare il grido d’aiuto che proviene da questi Paesi” e alla politica e alla comunità internazionale – conclude Beccegato – “perché si facciano carico delle proprie responsabilità in quest’ambito”.
(P.C. – Angenzia SIR)