
A due anni dall’incendio

Il secondo anniversario dell’incendio della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, è stata occasione per fare il punto sui lavori e le donazioni per l’enorme impegno economico. Il cantiere va avanti nonostante tre grandi ostacoli: il piombo, la crisi sanitaria, la messa in sicurezza.
La promessa, però, per il momento rimane inalterata: il calendario ha come obiettivo primario la possibilità di riaprire la cattedrale al culto nel 2024. Era il 15 aprile 2019 quando, nel tardo pomeriggio, le fiamme distrussero la cattedrale più importante di Francia.
Le immagini dell’incendio e della caduta della storica guglia sono entrate di diritto tra gli eventi più significativi della storia europea. Il presidente Emmanuel Macron promise di riconsegnare la cattedrale ai fedeli e ai turisti in tempo per i Giochi olimpici del 2024. Alla guida dell’ente creato allo scopo fu posto il generale dell’esercito Jean-Louis Georgelin. “La fase di messa in sicurezza, iniziata all’indomani dell’incendio – dichiarano i responsabili al Sir – è ormai in via di completamento e dovrebbe terminare per l’estate di quest’anno”.
Prima c’è stata la rimozione del ponteggio che circondava la guglia in fase di restauro al momento dell’incendio. L’impalcatura, costituita da 40.000 pezzi del peso di 200 tonnellate, era una seria minaccia per la cattedrale. Molto delicata è stata anche la rimozione del grande organo (8.000 canne distribuite su 115 registri) del 1773: per fortuna non è stato toccato dalle fiamme e ha ricevuto relativamente poca acqua dai vigili del fuoco. Altro lavoro terminato è stata la pulizia delle due cappelle dedicate a San Ferdinando e Notre-Dame de Guadalupe: lo stesso protocollo sarà seguito per tutte le 24 cappelle, costruite dal 1225 al 1320 e già restaurate nel XIX secolo.
Il restauro vero e proprio inizierà in inverno e i responsabili promettono fedeltà alla forma originaria del progetto, in rispetto della Carta di Venezia che definisce gli standard per le linee guida per il restauro di monumenti e siti storici. Per la guglia Viollet-le-Duc, le travi del transetto e le campate adiacenti serviranno almeno 1.000 querce. Tutte le regioni di Francia ne hanno donate; gli alberi sono stati raccolti nel mese di marzo e resteranno immagazzinati nei modi più idonei dai 12 ai 18 mesi, prima di essere messi a disposizione dei falegnami.
Cuore della cultura non solo di Francia ma dell’Europa intera, la cattedrale di Parigi ha suscitato un’ondata di generosità senza precedenti con 340.000 donatori di 150 Paesi che hanno permesso di raccogliere 833 milioni di euro. Il 98% degli impegni è stato incassato o ha dato origine a impegni presi su basi legali.
(M.C.B. – Agensir)