Corlaga e Filetto hanno onorato S. Pietro

28CorlagaLa comunità di Corlaga si è stretta al patrono San Pietro nel giorno della solennità durante la S. Messa delle ore 20,30 nella chiesa parrocchiale. Nell’omelia il parroco don Angelo Boattin ha evidenziato i tratti salienti della vita del santo. “Pietro il rude apostolo abituato alla concretezza ed alle lunghe notti di pesca faticosa, ha detto il celebrante, nel contempo impulsivo, arrogante e persino spergiuro a conferma che il cristianesimo è fatto anche di antitesi, qualche volta di apparenti paradossi affinché più chiara possa mostrarsi la potenza operante di Dio. Pietro consumato dal rimorso, dal suo limite che ha bisogno di sperimentare il proprio fallimento per diventare capace di accogliere gli altri, senza giudicarli. Un chiaro esempio per tutti noi per accogliere anche le nostre cadute con la determinazione di rialzarci, lungi dal criticare il prossimo”.
Il Coro interparrocchiale, con canti appropriati ed eseguiti magistralmente, ha solennizzato il sacro rito che si è svolto a Corlaga e che si è concluso con una miniprocessione senza infrangere le norme imposte dal protocollo relativo al Covid-19.

28FilettoI fedeli delle varie comunità di cui è parroco don Pietro Giglio si sono ritrovati nella parrocchiale di Filetto alle ore 18 per rendere lode ai Santi Pietro e Paolo, personaggi leader, con il primato della “simpatia”. è stata anche occasione per festeggiare i 54 anni di vita sacerdotale di don Pietro ed il suo onomastico. Una missione intessuta di fede, di passione per la Parola, di diffusione della carità fraterna, con costante servizio specialmente ai fratelli più bisognosi. Un sacerdote che unisce alla generosità d’animo la fermezza delle scelte nel solco del Vangelo senza scordare la protezione di Colei che con il suo “sì” ci ha donato Gesù. “Il Signore mi ha chiamato – ha asserito con emozione don Pietro – mentre pascevo il bestiame nei vasti prati della Formentara di Zeri per affidarmi porzioni del Suo gregge. Per cui eccomi servo nella Sua vigna per essere, pur con limiti e difetti, ponte fra la terra e il Cielo”.
Toccante il suono dell’organo da parte del maestro Pierfrancesco Carnesecca, i canti del Coro e la voce solista di Caterina Carnesecca. Prima della benedizione finale chi scrive ha rivolto a nome personale e della collettività affettuose, riconoscenti espressioni augurali a don Pietro. (i.f.)