L’ultimo Raffaello svelato nei Musei Vaticani

Accessibili dal 1° giugno con la novità delle due figure allegoriche femminili in un ciclo di affreschi

L'affresco della Iustitia (Giustizia) di Raffaello nei Musei Vaticani
L’affresco della Iustitia (Giustizia) di Raffaello nei Musei Vaticani

L’annuncio di una scoperta eccezionale ha accompagnato, nei giorni scorsi, la riapertura dei Musei Vaticani rimasti chiusi tre mesi per le misure di contenimento dell’epidemia sanitaria. Si tratta di due figure femminili, la Iustitia (Giustizia) e la Comitas (Amicizia), individuate dagli studiosi come le ultime opere dipinte da Raffaello Sanzio poco prima della morte, avvenuta 500 anni fa.
Si trovano nella sala della Pinacoteca a lui dedicata. Le due figure allegoriche, le uniche del grande ciclo di affreschi nel Salone di Costantino realizzate con la tecnica dell’olio su muro, sono l’eccezionale scoperta venuta alla luce dopo cinque anni di restauro della quarta e grandiosa sala delle Stanze  di Raffaello. L’attribuzione a Raffaello è stata certificata dalle fonti storiche – prima tra tutte quella del Vasari – e dalle analisi scientifiche. I risultati della sensazionale scoperta dovevano essere l’oggetto di un convegno internazionale fissato per il 20 aprile scorso, poi cancellato per l’epidemia.

L'affresco della Comitas (Amicizia) di Raffaello nei Musei Vaticani
L’affresco della Comitas (Amicizia) di Raffaello nei Musei Vaticani

Una sala, la VIII della Pinacoteca, completamente rinnovata nel suo allestimento grazie ad una nuova illuminazione a led che restituisce la giusta profondità e il dovuto risalto ai capolavori contenuti. Fresca di restauro, inoltre, la Pala Oddi con l’incoronazione della Vergine, opera giovanile di Raffaello, con evidenti rimandi al Perugino. Al lato opposto, la Madonna di Foligno, quadro della maturità dell’urbinate. Al centro, la celeberrima tela della Trasfigurazione, dipinta da Raffaello pochi mesi prima della sua morte. Alle tre tele, collocate l’una accanto all’altra davanti alla stessa parete, sono state restituite le cornici ottocentesche ritrovate grazie ad un’intuizione – poi confermata dai restauratori – della direttrice dei Musei Vaticani e ora riposte nella loro originale collocazione. Dietro di esse e nelle altre pareti, troneggiano in tutta la loro magnificenza gli arazzi realizzati dalla manifattura fiamminga su disegni di Raffaello per adornare la Cappella Sistina.
Poco prima del lockdown, tutti i dieci arazzi – in genere esposti a turno nella Sala VIII per garantirne l’idonea preservazione – sono stati esposti per una settimana nella loro sede primitiva, con un grandissimo successo di pubblico. L’anno dedicato al cinquecentenario della morte di Raffaello si era aperto con un’altro avvenimento imperdibile, che si può di nuovo ammirare in una sala dedicata, allestita con pareti nere per dare il dovuto risalto all’unico quadro in mostra: la Pala dei Decemviri del Perugino, eccezionalmente e temporaneamente ricomposta.

La Pala dei Decemviri del Perugino.
La Pala dei Decemviri del Perugino.

Grazie alla collaborazione tra i Musei del Papa e la Galleria Nazionale dell’Umbria, la celebre Pala del maestro di Raffaello, raffigurante la Madonna in trono col Bambino e Santi, è stata infatti reinserita nella sua splendida cornice originale e riunita alla cimasa raffigurante il Cristo in pietà del museo perugino. I due dipinti, realizzati nel 1495 per la Cappella del Palazzo dei Priori di Perugia, furono separati nel 1797, in seguito alle requisizioni francesi che portarono a Parigi la sola grande tavola. Cornice e cimasa furono invece lasciate nel Palazzo. Dopo la caduta di Napoleone, la tavola non fu restituita a Perugia ma, per disposizione di Pio VII, entrò a far parte della Pinacoteca Vaticana.
Dopo la chiusura forzata “i musei del papa” hanno dunque riaperto i battenti nel pieno rispetto delle misure sanitarie e di sicurezza: termoscanner per misurare la temperatura, obbligo di mascherine e di distanziamento sociale, igienizzazione delle mani grazie ai dispenser disseminati lungo tutti i percorsi museali. Obbligatoria la prenotazione degli ingressi, che potrà essere effettuata dal sito www.museivaticani.va. senza il costo dei diritti di prevendita di 4 euro. Durante l’orario di apertura al pubblico, sarà sempre attivo un presidio di personale medico‐sanitario delle Misericordie di Italia per fronteggiare ogni evenienza. (MMN – SIR)

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