Modigliani e  l’avventura di Montparnasse

Nel centenario della morte dell’artista Livorno gli dedica una mostra: nel Museo della Città fino al 26 febbraio

Amedeo Modigliani, Fillette en Bleu (1918). Particolare
Amedeo Modigliani, Fillette en Bleu (1918). Particolare

Fino a domenica 26 febbraio Livorno ospita la mostra Modigliani e l’avventura di Montparnasse in occasione del centenario della morte di quello che viene definito “il più illustre tra i livornesi”.
Negli spazi del “Museo della Città” sono esposti 26 tra quadri e disegni di Amedeo Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920) oltre ad un altro centinaio di altre opere dell’Ecole de Paris appartenuti ai collezionisti suoi contemporanei Jonas Netter e Paul Alexandre; quest’ultimo, in particolare, lo aveva sostenuto al suo arrivo a Parigi e aiutato nel progetto scultoreo delle Cariatidi.

Amedeo Modigliani, Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) (1917-1918). Particolare
Amedeo Modigliani, Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) (1917-1918). Particolare

Organizzata dal Comune di Livorno insieme all’Institut Restellini di Parigi, l’esposizione si concentra su un periodo della lunga permanenza di Modigliani nella capitale francese dove era arrivato nel 1906 e dove, nei quartieri di Montparnasse e di Montmartre, aveva stretto amicizia con alcuni dei maggiori artisti e intellettuali del tempo, ammirato per la cultura, il fascino e il carisma.
Modì – come era stato ribattezzato a Parigi – era anche conosciuto come il grande rivale di Picasso e tra i due c’erano sentimenti di odio e ammirazione. Il periodo parigino – intervallato solo da rari ritorni a Livorno – è contrassegnato da una vita “sopra le righe”, da intensi rapporti artistici e una ricca produzione di veri e propri capolavori fino alla tragica conclusione con la morta giunta, improvvisa, il 22 gennaio 1920, a causa una meningite tubercolare, quando il maestro ha 36 anni.