San Carlo modello di vita per la formazione dei sacerdoti

Si è svolta lunedì 4 novembre a Massa la festa patronale del Seminario

42SEMINARIO_SAN_CARLO1Ogni anno, il 4 novembre, mentre da una parte il calendario civile celebra la Festa delle Forze armate e dell’Unità nazionale ricordando la fine della I Guerra mondiale, dall’altra, il calendario liturgico della Chiesa ci fa fare memoria di san Carlo Borromeo, cardinale arcivescovo di Milano. Nella nostra diocesi – e a Massa in particolare – la festa liturgica del Borromeo assume un significato tutto particolare in quanto il giovane santo milanese è il patrono principale del Seminario Maggiore diocesano.
Come ogni anno, anche lunedì scorso la festa, celebrata da tutti i seminaristi con gioia e riconoscenza, è stata occasione per fare il punto sulla vita del Seminario, sulle prospettive future, proprio con coloro che a vario titolo sono vicini ai giovani in formazione, sostenendoli anche economicamente, pregando per loro e per le vocazioni al sacerdozio.
Nel pomeriggio, un gruppo di zelatori e zelatrici e di aderenti al “Monastero invisibile” si sono ritrovati insieme a tutta la comunità seminariale per vivere in fraternità un momento di riflessione, preghiera e festa.
Nell’incontro sia il rettore, don Marco Baleani, che il pro-rettore, don Giovanni Poggiali, hanno raccontato della nuova vitalità del Seminario che è il cuore pulsante della diocesi (concetto che verrà ribadito poi anche dal Vescovo diocesano nella sua omelia) e come oggi goda nuovamente di una buona presenza di giovani in formazione avviati verso il sacerdozio.
Sono infatti otto i seminaristi: sei residenti a Massa e due che svolgono un percorso personale; a questi va aggiunto un giovane che sta svolgendo il “pre-seminario”.
Vediamo chi sono. Luca Signanini di Licciana Nardi e Jules Ganlaki, originario del Benin e appartenente alla Fraternità san Filippo Neri di Filetto, entrambi al sesto anno e prossimi ormai al diaconato, che riceveranno il prossimo 8 dicembre; Alessandro Ricco della Spezia, al quarto anno e appartenente alla Fraternità san Filippo Neri, è affidato a don Pietro Cantoni; Alessio Bertocchi di Montignoso al terzo anno; Giorgio Lazzarotti di Massa al secondo anno; Samuele Rizzi di Piacenza e Raffaele Moscatelli di Ancona, entrambi al primo anno e anch’essi appartenenti alla Fraternità san Filippo Neri. Infine, Diego Bassi di Castagnola, che inizierà il suo percorso formativo nel febbraio 2020, e il pre-seminarista Gabriele Maraccini di Montignoso.
“Nove seminaristi – rimarcava don Poggiali – rappresentano un bel numero per i seminari toscani”, viste anche le difficoltà quotidiane di spostamento di questi giovani da quando lo Studio Teologico interdiocesano è stato spostato da Camaiore a Pisa.
06Ciò significa che ogni giorno devono fare più o meno due ore di viaggio tra andata e ritorno; da qui la necessità ormai imprescindibile dell’acquisto di un pulmino che possa agevolmente trasportare tutti i ragazzi che, dal prossimo anno, vivranno gran parte della settimana a Pisa, in quel che sarà il Seminario inter-diocesano, per poi tornare nel weekend in diocesi per prestare servizio nelle parrocchie loro assegnate.
Al termine del pomeriggio nella cappella del Seminario ha avuto luogo la celebrazione solenne della santa Messa presieduta dal Vescovo Giovanni, concelebrata da numerosi sacerdoti assistiti da diaconi diocesani e animata liturgicamente da tutti i seminaristi. Nell’omelia mons. Santucci, sottolineando l’attualità della figura e dell’opera di san Carlo Borromeo, ne metteva in luce le qualità umane e sacerdotali, lo zelo apostolico per la Chiesa, quella milanese, affidata alle sue cure pastorali e sottolineava come il Borromeo resti ancor oggi un modello fondamentale per la vita di ogni seminario, a maggior ragione per quello di Massa di cui è anche il patrono insieme a sant’Ambrogio. (M.M.)