Suor Anna del Salvatore è venerabile

Nei giorni scorsi il decreto di papa Francesco relativo alle Virtù eroiche della suora. Marianna Orsi era nata ad Albareto, in diocesi di Pontremoli, nel 1842. Entrò nella congregazione delle Figlie di Sant’Anna e fu superiora a Firenze

48Suor_Anna_delSalvatoreIl 18 dicembre, papa Francesco ha ricevuto il Card. Angelo Amato SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’udienza il Papa ha autorizzato la promulgazione di alcuni Decreti tra i quali quello riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Anna del Salvatore (al secolo: Marianna Orsi), Suora professa della Congregazione delle Suore Figlie di Sant’Anna. Marianna era nata il 22 febbraio 1842 ad Albareto (PR), diocesi di Massa Carrara – Pontremoli (a quel tempo diocesi di Pontremoli), prima di nove fratelli in una famiglia di proprietari terrieri.
L’infanzia e la prima giovinezza trascorsero felicemente: uno dei suoi principali impegni era aiutare la mamma nell’educazione dei fratelli minori, mostrandosi sempre laboriosa e pia.
Nel 1862 il padre dovette vendere le sue proprietà e si trasferì a Centovera (Piacenza). Marianna rimase in un primo tempo ad Albareto, ospite dello zio sindaco, per poi ricongiungersi ai famigliari, bisognosi del suo aiuto materiale e soprattutto morale. Il padre morì nel 1867. A Centovera, Marianna lavorò a servizio della famiglia Bottego e si inserì nella vita parrocchiale diventando l’apostola del paese. Non mancò di interrogarsi circa la propria vocazione, sentendosi inizialmente propensa al matrimonio, ma ben presto comprese che la sua strada era un’altra. Consigliatasi con Padre Giovanni Battista Tornatore, prete della Missione e cofondatore del nascente Istituto delle Figlie di Sant’Anna, questi la presentò alla fondatrice, la Beata Anna Rosa Gattorno.
La signorina Orsi entrò nell’Istituto il 4 ottobre 1868. Pochi mesi più tardi indossò l’abito religioso, assunse il nome di Suor Anna del Salvatore ed iniziò il noviziato il 28 marzo 1869. Ancora novizia, girò alcune case come infermiera, là dove molti malati la cercavano ed apprezzavano la grande carità ed abnegazione. Fu poi superiora a San Martinello e quindi a Firenze (1875-78), per poi essere trasferita ad altra casa. Giunse quasi al punto di rischiare l’espulsione dall’Istituto, ma affrontò queste sofferenze con umiltà, spirito di obbedienza e fiducia in Dio.
Dopo questa prova fu mandata a Ferrara quale educatrice, quindi a Roma come superiora nella casa per ravvedute e pochi mesi dopo con il medesimo incarico a Sermoneta. Nel 1880 fu inviata a Palermo per aprire la prima comunità di infermiere a domicilio della città. Ben presto si guadagnò una stima altissima da parte dei sacerdoti, dell’arcivescovo, card. Michelangelo Celesia, e del popolo cristiano.
Nel 1884 venne nominata superiora provinciale per la Sicilia. Lo spirito di preghiera che sempre la contraddistinse la portò ai più alti gradi dell’unione con Dio, per la straordinaria carità verso i malati, la materna delicatezza verso le suore, la vita penitente e l’umiltà profonda.
Suor Anna del Salvatore morì a Palermo il 7 giugno 1885. Fu definita “una donna rara, una religiosa perfetta”.

Don Fabio Arduino