Nove lezioni di etica pubblica di Giovanni Grandi

Giovanni Grandi è professore associato di Filosofia morale all’Università di Trieste. Autore di numerosi studi scientifici e saggi divulgativi è appassionato fondatore, come educatore, dell’iniziativa “Parole O. Stili” per la promozione di frasi non violente sul web. Il libro “Scusi per la pianta. Nove lezioni di etica pubblica” (ed. Utet, 2021) nasce dal gesto encomiabile di un undicenne che sta giocando a pallone, con gli amici, in una piazzetta condominiale a Trieste. Una boccata d’aria per allontanare il grigiore causato dalla pandemia Covid 19. Un tiro maldestro centra un vaso con una pianta. Il ragazzino, credendo di averla distrutta (in realtà, la piantina gode ottima salute…) non conoscendo il proprietario e non potendo quindi scusarsi di persona lo fa mediante un biglietto, con grafia che denota la freschezza dell’età, aggiungendo pure cinque euro per il danno. Il padrone della piantina presenta, con stupore, il biglietto al vicino di casa Giovanni Grandi, il quale, dopo averlo fotografato lo posta su Twitter.
Nell’era di Internet, per fortuna, anche le buone notizie vengono portate a conoscenza di un gran numero di persone in modo super veloce. La notizia colleziona, secondo il linguaggio dei social network, ben 15 mila like in poche ore. Ma questa volta c’è molto più della condivisione e dell’approvazione. Ci sono soddisfazione, gioia e plausi per il giovanissimo dal cuore ricco di valori, a partire da quello del rispetto troppo spesso desueto in quanto la maleducazione imperante rischia di divenire l’habitat permanente dell’agire. Una specie di sottile veleno, una rete che avviluppa divenendo stile di vita, facendo perdere la giusta direzione di marcia.
L’episodio, apparentemente minimale, fa scattare in Giovanni Grandi il desiderio di improntare i futuri corsi di etica partendo proprio da quel gesto semplice. Nove lezioni di etica tradotte in un libro che si legge in fretta, sia per la forma scorrevole, sia per il contenuto che porta il lettore a riflettere sui gesti quotidiani prendendo consapevolezza della importanza dell’educazione e della formazione del pianeta giovani.
La famiglia, pur rimanendo il nucleo essenziale per la crescita armonica della personalità dei ragazzi, non può essere oberata di tutte le responsabilità. Occorre un’alleanza con la Scuola, le Istituzioni, la società intera in quanto i figli sono di tutti e nessuno di noi può sentirsi escluso o delegato a non fare la propria parte a favore dei bambini che, domani, saranno donne e uomini con vari ruoli e altrettante responsabilità. Urge un’educazione ai sentimenti, piuttosto carente nell’attuale contesto dell’usa e getta, un allenamento alla vita che richiede equilibrio, capacità di discernimento, rispetto delle cose proprie e altrui.
L’irresponsabilità è figlia di scarsa meditazione e di sterile superficialità per cui il rendersi conto, da parte di un ragazzino, di una piantina “offesa” in modo involontario è un gesto quasi eroico che non può, e non deve, passare inosservato. Un esempio da imitare e tangibile segnale di speranza. Puntiamo facilmente il dito sui comportamenti sbagliati dei giovani senza renderci conto che, come adulti, non siamo poi testimoni così credibili di sani percorsi di vita che non è assolutamente una favola patinata dove c’è posto solo per il piacere di accarezzare tutto ciò che la riempie lasciando spazio all’eclissi dei pilastri su cui si fondano le corrette relazioni.
Un ragazzino in gamba, il protagonista, che non solo va a scuola per prendere lezioni, ma che è soprattutto capace di darle. Una testimonianza “che non vale solo in questi tempi difficili, da cui speriamo di uscire migliori: è quando la marea si ritira, dopotutto, che possono venire alla luce i tesori che la tempesta ha gettato a riva”.

Ivana Fornesi