Nuovi nomi di politici coinvolti, mentre giungono le prime smentite dai difensori degli indagati
L’inchiesta Serinper sta scuotendo alle fondamenta la politica e la società civile della provincia di Massa Carrara. Come abbiamo scritto nel numero della scorsa settimana, la cooperativa apuana che si occupa della gestione dei minori e nuclei familiari disagiati è finita sotto inchiesta “per corruzione e traffico di influenze”, con otto arresti ai domiciliari, tra cui i tre titolari della cooperativa, il sindaco di Villafranca, Filippo Bellesi, la dirigente della Società della Salute, Rosanna Vallelonga, dipendenti pubblici e un ex giudice onorario del tribunale dei minori di Firenze. Dall’operazione “Accoglienza” svolta dai ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Massa, coordinati dal pubblico ministero dott.ssa Alessia Iacopini, sarebbe emerso un collaudato sistema di corruzione basato sulla metodica assunzione di parenti e amici di funzionari pubblici, tra cui quelli addetti al controllo del settore, e di coloro che, per qualche ragione, erano reputati “utili alla causa”.
Un sistema che, oltre a creare una commistione tra controllore e controllato, “ha permesso ai dirigenti della Serinper – si legge nel documento del Comando Provinciali dei Carabinieri di Massa Carrara – di ottenere innumerevoli vantaggi, quali l’accumulo di ingenti profitti economici massimizzati dall’inserimento di utenti all’interno delle strutture in numero notevolmente superiore a quello consentito per legge e dalla sistematica elusione dell’osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con i vari enti della pubblica amministrazione”. Sarebbero infatti emerse gravissime violazioni degli standard minimi richiesti, ad esempio, nel somministrare agli utenti – anche minori – “cibo di scarsa qualità e in quantità insufficienti, nel non garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate e assistenza di personale qualificato, nel far dormire i minori in giacigli di fortuna, nonché nel vessarli con continue minacce e sottoporli a manovre di costrizione fisica denominati ‘contenimento’”. Il tutto, approfittando, da un lato, del fatto che i soggetti preposti al controllo erano stati corrotti dai gestori con assunzioni “di comodo”, e, dall’altro, della situazione di debolezza degli utenti, impossibilitati a ribellarsi ed esplicitamente minacciati, nel caso avessero denunciato queste gravissime condotte, di ritorsioni”. Riguardo a queste contestazioni, bisogna ricordarlo, ci sono anche testimonianze che raccontano situazioni profondamente diverse: “Sono una ex ospite delle strutture “Numeri Primi” di Aulla e “Numeri Primi” di Massa – ha raccontato una ragazza alla stampa locale – Il comportamento degli operatori è sempre stato irreprensibile e non mi ritrovo nelle contestazioni che vengono mosse alle strutture e agli operatori”. Ma l’indagine si sta allargando e anche il consigliere regionale Giacomo Bugliani è stato chiamato in causa. Sia per il fatto che la sorella del consigliere è dipendente della Serinper, sia in riferimento ad un’intercettazione telefonica avvenuta tra i dirigenti della cooperativa, in cui il nome di Bugliani (mai esplicitamente pronunciato) sarebbe desunto dagli investigatori, nel momento in cui i dirigenti stessi dicono di confidare in un aiuto in Regione per riuscire ad aprire una struttura anche senza aver ultimato i lavori. Bugliani dal canto suo si dice “assolutamente estraneo a tutto. Mi spiace solo che si parli di chi non c’entra nulla”. E totalmente avulso alla vicenda si dichiara anche il sindaco Bellesi, come evidenziano i suoi legali Jacopo Ferri e Mirco Battaglini, dichiarando che “il sindaco di Villafranca è assolutamente estraneo alle contestazioni mossegli nell’inchiesta ‘Accoglienza’ ed è fiducioso di chiarire al più presto la sua posizione ai magistrati, confidando nelle attività di indagine che stanno svolgendo”. Intanto, in attesa che le indagini della Magistratura facciano il loro corso sulla posizione della Vallelonga, la direzione della Società della Salute della Lunigiana è passata nelle mani del dottor Amedeo Baldi. Da parte sua, il presidente della SdS, Riccardo Varese, ha espresso massima solidarietà e stima alla ex direttrice.