Il ricordo di don Vito Zani, sacerdote affabile e buono

Moriva sei mesi fa, con la semplicità che lo contraddistingueva

Don Vito Zani (1925 - 2020)
Don Vito Zani (1925 – 2020)

“Bonitatem, Disciplinam et Scientiam doce me”: Insegnami la bontà, la disciplina e il sapere. Queste parole, che troneggiano nell’ingresso del Seminario vescovile di Pontremoli, richiamano immediatamente alla memoria il ricordo di un sacerdote, di un educatore e insegnante che le ha fatte veramente sue: il carissimo don Vito Zani, che, quasi in punta di piedi, sei mesi fa, durante le prime fasi della pandemia, ci ha lasciati. Se l’umile presenza ha caratterizzato la sua lunga esistenza, volutamente quasi nell’ombra, la sua dipartita ha fatto riscoprire la sua grandezza ed il suo esempio di integrità e di rettitudine che rimane vivo nei ricordi di chi lo ha conosciuto.
Delle sue doti si resero subito conto i fedeli della parrocchia della Pieve di Saliceto, ove don Vito, richiesto di sostituire il compianto don Emilio Cavalieri, esercitò il sacerdozio per un breve periodo. Ben presto, infatti, venne chiamato a prestare il proprio servizio presso il Seminario vescovile e lì svolse ininterrottamente il suo ministero, dapprima come vice rettore e poi come direttore dell’annesso collegio-convitto, che ospitava numerosi studenti delle scuole pontremolesi, provenienti da varie zone della Lunigiana. Tutti, confratelli, seminaristi, collegiali e fedeli hanno potuto constatare quella naturale disponibilità e quell’affabile bontà che lo contraddistinguevano.
La sua fisicità minuta, che sembrava celare una salute cagionevole e che destava preoccupazione, racchiudeva invece una fibra e una forza d’animo che lo hanno accompagnato per oltre novant’anni. Ma soprattutto racchiudeva quell’umanità che ben traspariva dal suo inconfondibile sorriso e da quel suo usuale sfregamento delle mani che parevano aprirsi in atto di paterno abbraccio. E don Vito, per noi seminaristi, rappresentava davvero un “padre”; a lui ci si rivolgeva nei momenti di sconforto e in caso di difficoltà, scolastiche e relazionali, e lui riusciva sempre a consigliare, guidare, confortare e supportare.
Nella brutta stagione, di domenica, quando il brutto tempo non consentiva di uscire, ospitava tutti nel suo studio a sentire via radio “Tutto il calcio minuto per minuto”, creando un ambiente familiare di cui si aveva certamente bisogno.
Allo stesso tempo, era particolarmente attento alla disciplina. Rispettoso delle regole, le faceva osservare ma senza esagerazioni e sempre con quella carica umana che riusciva ad annullare eventuali resistenze e intenti trasgressivi. E con altrettanta attenzione si preoccupava dell’istruzione degli studenti, pretendendo da essi il massimo impegno.

ECCOMI! (Ricordando Don Vito Zani)

Era ancora adolescente
e, sulle alture del paese,
maturava in mezzo al gregge,
la vocazione sua nascente:
la mitezza del carattere
si esaltava, nel creato,
e sbocciava come un fiore
il suo incontro col Signore.

Da novizio sacerdote
e da curato parrocchiale,
raggiunti i grandi uffici
del percorso pastorale,
non ha mai abbandonato
il suo stile riservato.

Con la forza del Vangelo
ha formato tanta gente
nell’alone della Gloria
e di Dio nella storia.

Ha ridato il cuor sereno
agli animi turbati
diffondendo, con amore,
la certezza nel Signore.

Se n’è andato, un triste giorno,
e, stringendo a sé il Vangelo,
è salito su nel cielo…

avrà, forse, anche aleggiato
quella musica corale
che aveva tanto amato.

La serenità sul volto,
le mani sue incrociate…
“Eccomi !”,
così Dio avrà invocato
quando, in cielo,
l’ha incontrato.

Mauro Musetti

Don Vito era un uomo di grande e vasta cultura e il suo sapere riusciva a trasmetterlo agli altri, sia come insegnante di lettere alla scuole medie che nelle sue omelie, cui dedicava molta cura. Era profondamente pio: spesso lo si trovava in cappella a pregare o lungo i corridoi del seminario, con in mano il breviario. T
orna alla memoria il suo incedere, alla solita ora, sul ponte Zambeccari, per raggiungere puntualmente il Duomo per celebrare la S. Messa. Ricordando Don Vito, non si può richiamare la sua grande passione: la musica! In quest’arte manifestava notevolissima competenza e, da vero maestro, seppe trasmetterla a molti ed in particolare a coloro che facevano parte della Corale Santa Cecilia, che guidò con estrema dedizione. Quando era all’armonium o all’organo sembrava essere “rapito”; quelle dolci note parevano accompagnarlo in quella realtà dove tutto è assoluta armonia, ove sicuramente ora si trova!

Beppino B.