Dai primi, sommari, dati della controperizia della Procura sembrebbero confermati i dati della ditta Vega. Resta l’incertezza della tempistica
Trapela un cauto ottimismo da parte dell’amministrazione comunale sulla potenziale riapertura del ponte Zambeccari. Una fiducia legata non tanto alla tempistica, che resta ancora misteriosa, quanto al fatto che ci sia la persuasione che la struttura del ponte abbia le caratteristiche per rispondere positivamente almeno all’ipotesi di una riapertura limitata alla sede stradale permettendo il transito veicolare a senso unico alternato e ai pedoni, chiudendo invece i due marciapiedi. Questi dati sarebbero emersi nel corso dell’attività della controperizia chiesta dalla Procura di Massa per accertare lo stato di salute del ponte che è ormai chiuso da oltre tre mesi. Una controperzia che la Procura aveva chiesto, contestando i dati delle analisi effettuati dalla ditta Vega (su cui l’amministrazione basava la sua istanza e che permetterebbero la riapertura della struttura sia pure limitatamente all’area asfaltata riportando la circolazione alla fase “presequestro” con il traffico a senso alternato regolato da semaforo e col passaggio dei pedoni sulla parte laterale dell’asfalto) anche in base alle analisi già realizzate dal proprio consulente, l’ingegner Sossio del Prete, sarebbero “poco plausibili per un calcestruzzo confezionato nel 1914”. Ed invece le prime rilevazioni “a caldo”, effettuate tra mercoledì 26 e sabato 29 agosto, sembrerebbero confermare i dati della ditta Vega.
Così ci dichiara l’assessore ai lavori pubblici, Gianmarco Corchia, presente al momento delle indagini della controperizia “la ditta incaricata dalla Procura di effettuare le analisi al ponte ha effettuato i carotaggi e raccolto nove campioni tra impalcatura e sede stradale. Da una prima, sommaria, analisi sembrerebbe che solo uno di questi campioni abbia dei parametri, leggermente inferiori, a quelli riscontrati dalla ditta Vega. Ma si tratta di una differenza davvero minima tanto che si potrebbe dire che in pratica i risultati quasi si sovrappongono. Mentre gli altri otto campioni presenterebbero dei dati addirittura migliori rispetto a quelli verificati dalla ditta Vega”. Ma questo non significa, purtroppo, che il cammino verso la riapertura del ponte sia breve. “Ora si dovrà attendere la relazione ufficiale da parte della ditta individuata dalla Procura (si tratta di una società di Napoli) e poi si dovrà attendere come la Procura stessa, appena ricevuta la perizia, deciderà di muoversi. Noi, chiaramente, speriamo di poter riaprire il prima possibile questa struttura che tanta importanza ha nella vita economica e sociale della città”. A testimonianza di quest’ultimo punto, l’assessore sottolinea come l’amministrazione si sia già attivata per rispondere alla richiesta della Procura di monitorare il ponte non appena si darà il via libera alla riapertura della struttura “abbiamo acquistato dei sensori e affidato ad una società il compito di controllare ed analizzare i dati che verranno offerti da questi dispositivi di controllo. Non appena sarà dato il via libera saranno installati per permettere la riapertura del ponte”. (r.s.)