Al via i lavori a Filattiera per eliminare il passaggio a livello ferroviario in via Pratello, località a poche centinaia di metri dalla Pieve di Sorano e dalla stazione ferroviaria. Un intervento che, come evidenzia la sindaca Annalisa Folloni, fa parte dell’impegno delle Ferrovie dello Stato per procedere a sopprimere, quanto più possibile, i passaggi a livello in tutto il territorio nazionale “così da garantire una maggiore sicurezza ma che a Filattiera permetterà anche di migliorare la viabilità”. In pratica chi abita in quell’area, una volta conclusi i lavori, per tornare a casa non dovrà più passare da via Volpino (la via che costeggia la Pieve di Sorano, lato Pontremoli) ma transiterà dall’arco della ferrovia che si trova all’inizio della strada che conduce in alto, al borgo storico, per poi curvare a sinistra, verso la stazione dove verrà creato un apposito passaggio per collegare la strada con la viabilità esistente.
Ma prima di “entrare nel vivo” di questi lavori c’è bisogno di un’opera preventiva, che è in corso in questi giorni (dovrebbe finire entro la fine della settimana), in quanto l’arco del sottopasso ferroviario non ha l’altezza necessaria per permettere il passaggio dei macchinari. Quindi si è reso necessario scavare, circa 20 – 30 cm, per far sì che l’altezza sia sufficiente al transito delle attrezzature “non ci dovrebbero essere intoppi – ci dice la Folloni – sono già stati ricollocati i servizi (i collegamenti di gas, fibra, acqua e luce) e contiamo così che possano partire a breve i lavori per la realizzazione dell’intervento”. Se relativamente breve è stata la prima fase, qualche tempo in più richiederà invece l’opera complessiva il cui termine è stato fissato nel 10 agosto. Questo richiederà anche un sacrificio agli abitanti, infatti sarà a traffico alternato (gestito da un semaforo) il tratto di strada che dall’arco del sottopasso ferroviario porta a Filattiera alta. Sarà inoltre possibile raggiungere il borgo storico passando anche dalla frazione di Caprio. (r.s.)
Longinotti: “Sul Covid, misure insufficienti e troppi cittadini dimenticati”
Intanto a Filattiera prosegue la querelle politica, con l’amministrazione in una situazione decisamente particolare con Giovanni Longinotti a cui sono state revocate tutte le deleghe (compresa quella da vicesindaco) ma che comunque continua a restare all’interno della giunta come assessore ma in una posizione decisamente critica rispetto all’azione della maggioranza ed in particolare della sindaca. Lo dimostra il comunicato che Longinotti ha inviato nei giorni scorsi (già dal titolo eloquente sulla frattura interna “dal sindaco di Filattiera ci aspettiamo risposte non banali. Misure insufficienti e troppi cittadini esclusi dai benefici previsti dall’assessore smemorata”). In pratica l’assessore ricorda l’emendamento da lui presentato nel corso del consiglio comunale del 22 maggio (quello, per intenderci, da cui è partita la crisi politica) e non votato perché “troppo tecnico”. Longinotti ricorda i principali punti proposti come l’agevolazione della Tari e dell’Imu per i lavoratori autonomi, liberi professionisti, aziende commerciali ed artigiane che abbiano avuto un fatturato nel mese di aprile 2020 inferiore del 30% rispetto all’aprile 2019, abolizione della tassa di affissione per chi ha subito l’interruzione dell’attività durante l’emergenza sanitaria, aumento della concessione di suolo pubblico a titolo gratuito per gli esercenti fino a fine anno, creazione di un fondo comunale di sostegno alle famiglie in difficoltà per l’acquisto del materiale scolastico, rimborso o recupero nella prossima annualità, delle spese sostenute per l’acquisto di beni e servizi comunali, quali la mensa, il trasporto scolastico, non usufruiti nel periodo di Covid-19. Longinotti si dice soddisfatto che “il Sindaco si sia attivato, seppure con un inusitato percorso grossolano e amministrativamente approssimativo, per adottare provvedimenti parziali sulla base delle mie indicazioni anche se gli aiuti individuati risultano, oggettivamente insufficienti”. Ma alla richiesta di istituire un fondo comunale a sostegno delle famiglie, “il sindaco sosteneva che fosse già in essere grazie a un prelievo fissato durante l’amministrazione Mori della quale ho fatto parte. Il fondo deriva dalla bollettazione del metano e che ammonta a 72.000 euro circa accantonati e mai utilizzati dall’amministrazione”. Un dato che fa nascere una riflessione all’assessore “mi chiedo come abbia esercitato la delega al Bilancio (che tutt’ora detiene) un sindaco che non si è accorto, per anni, di un tesoretto a disposizione dei cittadini e mai speso ma miracolosamente apparso in un momento di difficoltà politica. È lecito domandarsi se sia stato corretto revocare, per ipotetiche e mai dimostrate “responsabilità”, le deleghe a un assessore mentre non si pensa alle responsabilità evidenti dimostrate dal Sindaco”. Accuse a cui la Folloni non replica “nessuna polemica. Posso solo dire che nel prossimo consiglio le proposte dell’assessore verranno addirittura superate da quanto siamo riusciti a mettere in campo per cittadini, lavoratori ed aziende colpite dal Covid”. (r.s.)