Scontri in Irlanda del Nord: di nuovo sangue sul processo di pace
Torna l’incubo terrorismo in Irlanda del Nord. A London derry mezzi della Polizia sono stati presi di mira da un gruppo di persone incappucciate che hanno lanciato loro bombe carta e pietre. Ne è nata una sparatoria durante la quale una donna, la giornalista Lyra McKee, di 29 anni, è morta. “È una tragedia”.
Secondo le prime ricostruzioni, i poliziotti stavano svolgendo perquisizioni nelle aree di Mulroy Park e Galliagh, dove lunedì prossimo si sarebbe dovuta svolgere una manifestazione in ricordo della rivolta dell’aprile 1916: la “Pasqua di sangue”, quando l’esercito inglese reagì a colpi di cannone contro la dichiarazione d’indipendenza dell’Irlanda del Nord.
Il pensiero di mons. Noël Treanor, vescovo di Down e Connor (Irlanda del Nord), diocesi della Chiesa cattolica in Irlanda, e vice-presidente della Comece (la Commissione che riunisce gli episcopati dell’Unione europea), è andato subito alla donna uccisa: “La vita della famiglia di questa ragazza è stata travolta per sempre”, ha detto.
“Le persone, andando in Chiesa in questi giorni di Settimana Santa, pregheranno per la pace e la riconciliazione. Questi sono fiori deboli e fragili, che bisogna coltivare, bisogna accompagnare. Bisogna sempre in ogni generazione lavorare intensamente e pregare per la giustizia e la riconciliazione che sono le pre-condizioni per una pace stabile. E anche promuovere un dialogo sulle sfide della società perché altrimenti ci sarà sempre la possibilità che il male si faccia sentire e vedere”.
Dichiarazioni simili ha rilasciato al Sir anche il vescovo di Derry, mons. Donal McKeown. “Ci siamo svegliati stamattina, ha dichiarato, con questa notizia della morte della giovane giornalista. Sono qui con un gruppo di giornalisti e con il parroco della zona che è stato chiamato all’ospedale per dare l’estrema unzione a questa giovane donna e lui è sotto choc, come è sotto choc tutta la città, colpita da questo incidente in questo giorno di Venerdì Santo”.
Il vescovo ha anche sottolineato la “profonda tristezza” di tutta la popolazione di Derry. “Negli ultimi anni, ha detto, questa città ha fatto enormi passi in avanti per quanto riguarda la stabilità, la pace, la speranza, il futuro e purtroppo oggi, a 21 anni dall’Accordo di Belfast del 1998, ci troviamo a vivere una nuova tensione, a causa di persone che in mezzo alla nostra comunità credono che si può costruire la pace per mezzo di morte e violenza, pistole e molotov”.
“Il problema, ha spiegato mons. McKeown, è che ci sono ancora dei dissidenti che credono che l’Accordo di pace del ‘98 sia stato un tradimento. Vogliono come esito finale l’unità irlandese subito e vedono nella Brexit la possibilità di danneggiare il processo di pace. In questo contesto, il caos è quello che desiderano”. La marcia prevista per lunedì 22 è stata cancellata a causa di quei fatti sanguinosi.