Ripresi i corsi della Scuola diocesana di formazione politica
“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” stabilisce il primo articolo della nostra Carta Costituzionale e le lezioni della Scuola diocesana di formazione politica non potevano iniziare se non con un incontro dal titolo “Dignità del lavoro e povertà”.
La Scuola, coordinata da Fausto Vannucci, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, è stata istituita nel 2013, secondo l’auspicio del vescovo Giovanni, muovendo dalla presa di coscienza di un bisogno urgente di rigenerazione etica e culturale dell’azione politica, a cui la Chiesa italiana, nazionale e locale, non vuole rimanere estranea.
Alla Scuola prendono parte, in questa edizione 2019, una ventina di giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, provenienti non solo dalle parrocchie o dalle realtà ecclesiali, ma anche dal territorio. Soddisfazione e apprezzamento sono stati espressi da Vannucci, che ha salutato gli studenti di questa terza edizione della Scuola.
Il tema dell’incontro, svoltosi lo scorso 11 gennaio nella sala incontri della curia vescovile, è stato affidato a due relatori: Andrea Bucelli, docente dell’Università di Firenze e direttore regionale della Pastorale Sociale, e Edoardo Baroncelli, ingegnere della sicurezza e co-direttore PSL.
Ha aperto la serata il saluto di mons. Santucci, che ha evidenziato come la politica sia la strada maestra per la convivenza sociale, “perché non si può stare da soli, senza relazioni non siamo nessuno, perché si sta insieme per essere vivi”. Con il suo intervento, Andrea Bucelli ha messo in luce come la dignità del lavoro sia una dimensione fondamentale dell’ordinamento giuridico e caposaldo delle relazioni socio-economiche.
È il Magistero stesso della Chiesa che promuove un lavoro “decente”, come afferma Benedetto XVI nella Caritas in veritate, considerandolo espressione della dignità di ogni persona, scelto liberamente, dal quale non discendano discriminazioni, che assicuri delle condizioni economiche rispettose per formarsi una famiglia.
La disoccupazione, la sottoccupazione, il lavoro nero, la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro e l’assenza di un giusto salario sono quindi tutte condizioni che negano la dignità del lavoro, diventando fattori per la crescita della povertà.
Bucelli ha fatto, poi, riferimento alla esperienza e al pensiero di don Enrico Chiavacci, una delle figure più significative della teologia morale del Novecento, con il suo approccio “spirituale” al tema del lavoro dell’uomo.
Su questa scia si è inserito l’intervento di Edoardo Baroncelli, che ha sottolineato la dimensione del lavoro come prolungamento dell’opera creatrice di Dio Padre affidata all’uomo: appare necessario che i cristiani si riapproprino di un vero e proprio “kerigma del lavoro”, considerandolo cioè come mezzo di libertà, di identità e di crescita della persona. Il prossimo incontro della Scuola di formazione politica è fissato per l’8 febbraio, quando sarà presente David Natali, docente alla Scuola Superiore “S. Anna” di Pisa, per trattare il tema “I conflitti sociali: come Italia ed Europa possono affrontarli insieme”.
(df)