Per rivendicare i valori dell’antifascismo e della Resistenza
Sono state calcolate in oltre duemila le persone che si sono ritrovate a Carrara nel pomeriggio di sabato 24 marzo per la manifestazione provinciale “Contro tutti i fascismi”, indetta dall’ANPI e dalla CGIL e alla quale hanno aderito le altre sigle sindacali, molti enti pubblici, alcuni partiti politici e numerose associazioni. Una mobilitazione come da tempo non se ne vedeva nella nostra provincia in difesa di quei principi democratici che sembrano davvero a rischio, ora come raramente negli ultimi anni. Le svastiche sulle sedi di ANPI e CGIL, i danneggiamenti a lapidi e monumenti della Resistenza, le bandiere fasciste sventolate sulla vetta delle Apuane non possono essere derubricati a semplici atti casualmente registrati nel territorio provinciale: era necessario mettere un punto fermo. E a Carrara è stato fatto. Il corteo ha percorso tutto il centro storico e le strade vicine per concludersi in piazza delle Erbe, luogo simbolo della democrazia cittadina: qui, l’11 luglio 1944 nella Carrara occupata dai nazifascisti, un folto gruppo di donne organizzò una manifestazione di protesta sfilando fino al comando tedesco che pochi giorni prima aveva emesso l’ordine di sfollamento. Quella manifestazione ottenne il risultato voluto, facendo ritirare l’ordine; quella di sabato vuole ridestare le coscienze e far sì che nuovo impegno venga profuso per una convivenza pacifica e democratica. “Dobbiamo riaprire il dialogo della ragione ed educare una classe politica di giovani che portino sempre nella vita politica nazionale quella serietà civica, quell’impegno religioso di sincerità di dignità umana e di solidarietà che fu carattere distintivo della Resistenza – ha detto dal palco in piazza delle Erbe il partigiano Giorgio Mori, 95 anni di saggezza ed esempio per tutti – Quel senso di auto responsabilità, quella volontà di governarsi da soli, contro il paternalismo, contro l’immobilismo, contro il conformismo. In politica venga finalmente il tempo della buona fede e vengano cacciati da tutti i partiti i seminatori di odio; e sia impedito a costoro, ritornati alla ribalta e responsabili di tutte le sventure toccate all’Italia, di farsi in Parlamento e nelle piazze i rivendicatori della moralità e dell’amor patrio; come se non fosse vero e che tutte le corruzioni, tutti i disorientamenti, tutte le perplessità di cui soffre oggi l’Italia sono la triste eredità di quei venti anni di vergogna, di sfruttamento, di ruberie”. Una manifestazione “contro coloro che o imbrattano monumenti e sedi di Sindacati o sventolano immondi stracci sulle nostre montagne e credono di far passare, come risoluzione a tutti i problemi del nostro Paese, un passato ignobile che 75 anni fa costò alla specie umana venti milioni di morti e danni che si stanno pagando, ancora oggi” e a favore dell’impegno dell’agire “sempre nell’alveo costituzionale, dell’applicare la legalità e non lasciare spazio alcuno a chi tenta di calpestare la nostra Democrazia conquistata con il sangue dei giusti”