Villafranca: intitolato a Germano Cavalli il Museo Etnografico della Lunigiana

Lunedì pomeriggio è stata scoperta la targa

La benedizione della targa di intitolazione del Museo Etnografico a Germano Cavalli (Foto Walter Massari)
La benedizione della targa di intitolazione del Museo Etnografico a Germano Cavalli (Foto Walter Massari)
La scopertura della targa (Foto Walter Massari)
La scopertura della targa (Foto Walter Massari)

La sua memoria vivrà per sempre, proprio nel luogo che amava tanto. Il Museo Etnografico della Lunigiana, a Villafranca, è stato intitolato allo storico e compianto Germano Cavalli. A scoprire la targa, assieme al sindaco Filippo Bellesi, c’erano le figlie Rossana e Germana, mentre al salone voltato, per ricordarlo, c’erano tanti amici di lunga data. È passato poco più di un anno dalla sua scomparsa, ma il mondo della cultura lo ricorda sempre con estremo piacere. “Dedichiamo il Museo al suo ideatore – ha esordito Bellesi -, a chi lo ha saputo arricchire e valorizzare fin dall’inizio. Per me era un amico con cui ho condiviso serate all’insegna della cultura, era uno studioso appassionato e puntuale. Il Museo si trova nel cuore di Villafranca, sono sicuro che se lui potesse ancora esprimere un desiderio, vorrebbe essere ricordato proprio qui”. Giuseppe Benelli ne ha tracciato un bel ritratto. “Siamo molto emozionati nel vedere intitolato il Museo a Germano Cavalli – ha detto – è un un sogno, un desiderio dell’associazione Manfredo Giuliani. Germano è stato uno storico di grande livello, ha dato il suo contributo di grande originalità. Ha iniziato nel secondo dopoguerra a raccogliere oggetti, consapevole che la cultura e la civiltà contadina presto sarebbero scomparse. Ha creato qualcosa di unico e originale, ispirazione per altri musei”.

Riccardo Boggi ha poi continuato nel ricordo. “Il Museo è nato dalla sua intuizione – ha aggiunto commosso -, da una squadra e da un metodo di lavoro che non si sono più ripetuti e io posso testimoniarlo, perché c’ero. Non amavo molti degli oggetti raccolti, perché mi ricordavano la fatica del lavoro nei campi, ma sono testimonianze e dimostrazioni dei processi di lavorazione, quello che è stato allestito è un patrimonio delle nostre radici che Germano ha saputo far conoscere”. Angelo Ghiretti, direttore del Museo delle statue stele di Pontremoli ha portato un dono speciale, un antico organetto, ancora funzionante, che Germano desiderava avere, da sistemare tra gli oggetti in mostra al Museo. Don Giovanni Barbieri, dopo la benedizione alla targa, ha voluto ricordare la semplicità dello studioso, la ricchezza del Museo etnografico, come testimonianza di una storia e di un vissuto che tendiamo a dimenticare. Toccanti le parole della sorella dello storico, Mara Cavalli. “Abbiamo il cuore colmo di gioia per il ricordo – ha detto in chiusura – e allo stesso tempo pieno di struggente nostalgia per la sua mancanza. Ha lasciato un vuoto difficile da sopportare, ci mancano il suo giudizio lucido, la sua capacità di saper vedere lontano e di valutare al meglio gli elementi per le decisioni. Ci stringiamo attorno alla targa sistemata all’ingresso del Museo per sentire meno il peso della sua assenza, proprio in occasione del fuoco di San Nicolò, che lui amava tanto. Resterà figura simbolo della cultura, sarà ‘Germano il Magnifico’ nel nostro ricordo e nel nostro cuore. Ha arricchito e curato con amore il Museo etnografico, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un sogno, un ricordo perenne con la targa che ha giustamente meritato”.

Monica Leoncini

Il fuoco in onore di Sant’Antonio

La processione di Sant'Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)
La processione di Sant’Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)
L'accensione del falò di Sant'Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)
L’accensione del falò di Sant’Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)
Il falò di Sant'Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)
Il falò di Sant’Antonio a Villafranca (Foto Walter Massari)

Si sono svolte le celebrazioni e le manifestazioni in onore di San Nicolò che hanno impegnato la popolazione di Villafranca. L’evento più atteso è stato senz’altro la celebrazione eucaristica e la Processione con la statua del Santo Patrono per giungere al parco Tra la Cà allestito con numerose fiaccole accese. Qui già molte persone aspettavano con ansia la benedizione e l’accensione del tradizionale e maestoso falò. Alcuni fuochi d’artificio hanno segnalato l’inizio e la conclusione della manifestazione.