No ai ripensamenti meteo di tarda primavera

La primavera (meteorologica) volge al termine con l’ultima settimana di maggio ai nastri di partenza… senza eclatanti ravvedimenti. Il tempo non è stato e non sarà all’insegna di un sole sfolgorante, ma ci si dovrà accontentare di un lento e graduale miglioramento, molto in linea con il “passo dopo passo” prudente di questi frangenti di fine pandemia. Intanto, nel periodo dal 18 al 24 maggio, si è realizzato il secondo dei giorni di bel tempo di maggio, giovedì 20. Il primo era stato domenica 9 maggio e si confida che almeno un terzo e magari un quarto possano allietare anche la fase finale del mese.
Qualche precipitazione ha interessato la maggior parte delle giornate, a partire da martedì 18 (ore serali) e mercoledì 19, in questo caso pioviggine residua nella notte e poi piovaschi di origine temporalesca nel pomeriggio (tra Villafranca, Comano e il Lagastrello, localmente con caduta di grandine) e nella prima serata dopo le ampie schiarite verificatesi lungo il dì. Per qualche ora, infatti, un flusso di correnti asciutte da Nord erano riuscite a fare una drastica pulizia restituendo una perfetta nitidezza atmosferica.
L’instabilità residua, una volta ripristinatosi il regime di brezza, era però ancora in grado di dar vita a temporali sparsi, uno dei quali, proveniente dal nodo montuoso Gottero-Spiaggi, si portava fin su Zeri e poi su Pontremoli e il suo territorio, accompagnato, nella prima fase, da deboli tuoni. Più che l’apporto di pioggia, assai modesto, si imponeva all’attenzione il cielo in direzione NW al termine della meteora, con le nubi oscurissime ‘incendiate’ dai raggi del sole – ormai invisibile a valle perché tramontato – e dai colori cangianti e scenografici.
Le notti, quando il sereno ha potuto renderle stellate, sono trascorse piuttosto fredde e alquanto umide con temperature minime all’aurora fra i 4 e i 5°C. Allorché le correnti di libeccio prima e di ostro-scirocco poi si sono unite alla copertura nuvolosa notturna, al contrario, le temperature minime non hanno avuto agio di scendere molto facendo registrare valori prossimi a 11-13°C.
I giorni più cupi, sabato 22 e lunedì 24, si sono altresì distinti per la modestia delle escursioni termiche dovute alla persistente nuvolosità bassa, al vento e alle precipitazioni. Venerdì 21, invece, si è avuto il tempo di attesa prefrontale sotto il soffio del fresco e gagliardo libeccio. Le correnti meridionali, nel corso di sabato, si sono fatte più miti per il cambio avvenuto da ponente-libeccio a ostro-scirocco.
Trascorsa un’altra giornata interlocutoria di nuvolosità variabile (domenica 23), ecco che lunedì 24 ha dominato l’ennesimo transito frontale, recando piogge di una discreta entità, comprese fra i 25 e i 50 mm. La passata piovosa la si può definire ‘democratica’ per i molti casi di totali dello stesso ordine di grandezza a fondovalle come in montagna, quindi non solo incentivati dall’orografia.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni