
Celebrato il Centenario della società nata nel 1919
Capita spesso di non riuscire a trovare le parole giuste per commentare un avvenimento, ma succede soprattutto quando ti rendi conto che quello cui stai assistendo è stato ed è una parte importante della tua vita: partecipare ai festeggiamenti per la celebrazione del centenario della Pontremolese, infatti, è stato come ripercorrere per un lungo frangente i troppi momenti della vita dedicati al calcio: così, eventi, nomi, volti, sensazioni, emozioni e quant’altro sono riemersi inconsapevolmente per farti capire quanto possa contare nella tua storia anche una cosa nei fatti poco significativa, nei sentimenti addirittura vincolante.
Allora, dire semplicemente che è stata una giornata meravigliosa forse è la cosa più giusta perché è bastato contemplare bimbi, ragazzi e vecchie glorie esibirsi sul tappeto verde, scambiare saluti ed abbracci con tanti idoli del passato, ritrovare amici quasi dimenticati, rivedere volti che il tempo ha mutato, ma che hanno conservato lo stesso spirito, per capire che il momento era davvero eccezionale e meritava di essere vissuto in tutta la sua intensità.
E siamo convinti non sia stata solo un’impressione nostra, ma sia quanto hanno provato tutti quelli che in qualche modo hanno ricevuto il giusto riconoscimento di quanto hanno saputo dare alla nostra gloriosa Società azzurra, la Pontremolese. Lo si è capito dalle poche parole che quasi tutti sono riusciti a dire quando sono stati invitati ad esprimere quanto stavano vivendo, dagli occhi umidi per l’emozione e dalla luce che dagli stessi occhi usciva prepotente a significare una riconoscenza che non poteva trovare dimensione nei gesti.
Così, vedere scorrere i Mister di ieri e di oggi, da Pasquino Tarantola, oggetto di una vera ovazione, e attraverso Pierangelo Della Catta, Giancarlo Magnani, Giorgio Gabelloni, Bruno Bertoncini, Maurizio Giuntini, Tiziano Cassiani, Maurizio Macchioni, Giorgio Chelotti, Alberto Ruvo, al presente di Riccardo Barcaloni; sentire ricordare i presidenti che ci hanno lasciato ma hanno scritto una lunga parte della storia azzurra, da Italo Landi a Giovanni Lumachelli, da Franco Pizzanelli a Pier Luigi Cocchi, senza scordare chi ancora palpita per i nostri colori come Luciano Necchi Ghiri, Franco Ciampini e Gregorio Petriccioli.
Sentire le parole del capitano per antonomasia della Pontremolese Riccardo Capiferri praticamente a nome delle centinaia di calciatori che hanno vestito la maglia azzurra, si è tradotto in un bagno di emozioni da cui anche l’attuale presidente Piergiorgio Aprili si è lasciato travolgere assieme a tutta la sua dirigenza, al completo per ricevere in eredità quanto il passato ha saputo lasciare nella consapevolezza di svolgere un compito davvero importante.
È bastata la maglia del centenario che dalle mani del presidente FIGC provinciale Andreazzoli è stata donata ad ognuno, compreso il vicesindaco Manuel Buttini, coinvolto nella vicenda anche come arbitro, per quantificare il significato del momento e fare capire che è stata scritta un’altra pagina di una lunga storia che mantiene intatto l’obiettivo di dovere continuare, possibilmente sulla stessa falsariga, ovvero di rappresentare ancora per tanto tempo quanto di più importante il calcio lunigianese ha saputo esprimere e di restare di esempio, anche se il farlo costa sacrifici e fatica a tutti i livelli.
Recuperare l’abbraccio della notte, dopo il lauto pranzo a Cà del Moro, offerto dalla Mediolanum, sponsor principale degli azzurri, non ha spento quanto assorbito nella giornata, semmai ha suscitato un desiderio nuovo, quello di volere essere ancora più presenti alle vicende della nostra Società calcistica, per sostenerla nel suo enorme impegno sportivo e sociale, augurando che assieme agli importanti risultati educativi vengano anche dai tappeti verdi quelle soddisfazioni che sono il sale necessario per nutrire una passione che pretende solo di essere provocata e sostenuta giorno per giorno.
(lb)