Casola: nell’incuria il monumento ai Caduti

Inaugurato nel 2004, oggi una spessa patina scura ne copre il marmo

Il monumento ai caduti a Casola.
Il monumento ai caduti a Casola.

La Vita dei Morti sta nella Memoria dei Vivi, cita una lapide ai piedi di una maestosa scultura che si erge nel prato adiacente al Comune e alle Scuole di Casola in Lunigiana. Un monumento inquietante nella sua drammaticità. è stato voluto dal sindaco Piergiorgio Belloni con inaugurazione nel 2004 in memoria dei caduti in guerra e nelle missioni di pace, che vuol rappresentare e interpretare la tragicità di tutte le guerre. Una donna con un seno prosperoso ricorda le balie della civiltà contadina, sempre disposte a nutrire anche i bambini, che per vari motivi non potevano nutrirsi al seno della madre. Un simbolo di generosità, che diventa fertile maternità nel fluire della statua lungo il ventre, per diramarsi in ruscelli verso la madre terra a renderla fertile e fruttuosa. Alle spalle una grande foglia stilizzata di alloro ad onorare la vittoria di chi ha dato la vita per la Patria, simbolo delle proprie tradizioni e di accoglienza. Colpiscono le braccia e la testa mozzate a simboleggiare l’impossibilità di una madre generosa, la Patria, di occuparsi dei suoi figli sia con la testa e sia con il proprio lavoro manuale, quando i suoi figli devono andare in guerra.

Il monumento ai caduti a Casola e a sinistra la lapide con i nome dei caduti e dispersi sul fronte russo ormai quasi completamente illeggibile per lo stato di degrado in cui versa
Il monumento ai caduti a Casola e a sinistra la lapide con i nome dei caduti e dispersi sul fronte russo ormai quasi completamente illeggibile per lo stato di degrado in cui versa

Un monito che sarebbe opportuno tener presente e ricordare, perché spesso gli uomini, se animati da fanatismo e massimalismo, dimenticano, sottovalutando che seminare l’odio porta sempre tempesta. è un monumento inquietante, tanto che alcuni fa un Consigliere comunale aveva proposto di spostarlo o di trasformarlo sulla scia dei “braghettoni” della Capella Sistina. Col passare degli anni è diventato anche il simbolo di ciò che caratterizza il nostro tempo così esuberante e superficiale: l’incuria. Il monumento è coperto ormai da una patina scura che cela lo splendore e la vivacità che viene dal marmo e ne deturpa la contemplazione, eppure la Regione ha erogato consistenti fondi per il ripristino e la sistemazione dei monumenti in occasione della fine della prima Guerra Mondiale. Non so a chi spetti la manutenzione del monumento, mi auguro solo che l’Amministrazione e le numerose associazioni culturali del territorio se ne prendano puntuale e duratura cura. A consolazione degli abitanti del comune di Casola giunge la notizia che sono i più virtuosi nella raccolta differenziata e questo indica una sensibilità, che sicuramente verrà trasmessa anche nell’attenzione e cura degli spazi pubblici, del decoro urbano e dei loro monumenti presenti non solo nel borgo di Casola, ma anche nelle sue numerose frazioni.

Corrado Leoni