Con Alessio Sardelli è calato il sipario sulla stagione teatrale al “Quartieri”

A Bagnone sabato 21 aprile è andato in scena lo spettacolo “Ping-pong oltre la rete”

18Teatro_Quartieri_BagnoneCon Alessio Sardelli è calato il sipario sulla stagione teatrale 2018: sei spettacoli che hanno spaziato in un mosaico di tematiche attuali e non. L’apertura è stato un viaggio musicale attraverso le più belle pagine del repertorio operistico, trascritte per quintetto a fiato.
A seguire due classici come “Real Lear”. Una riscrittura del famoso Lear di Shakespeare in cui prepotente appare la realtà. Fratture mai riconciliate fra una generazione e l’altra. “Il misantropo” di Molière rimane un capolavoro nella ricerca disperata, allo stesso tempo comica, di un’impossibile armonia totalizzante.
Eppoi la leggerezza, il divertimento e le atmosfere dei cabaret berlinesi e dei cafè chantant parigini nella rielaborazione del testo originale di Victor Leon “La vedova allegra”.
Lo spettacolo che ha riportato il pubblico a riflettere sul grande flusso migratorio è stato “Vivo in una giungla, dormo sulle spine”. Attrice principale una figlia d’arte, Amanda Sandrelli. Sher, appena approdato in Italia, dopo una fuga pericolosa dal suo Paese viene affidato all’avvocatessa Viviana. Fra i due nasce un rapporto di affetto profondo, di rispetto, di accoglienza nella consapevolezza del valore della dignità umana, indipendentemente dalla lingua, dal colore della pelle, dalla religione… Soltanto ascoltando le solitudini di chi ci sta accanto, facendo spazio alla loro cultura, possiamo creare armonia anche con noi stessi.
Ultima rappresentazione sabato 21 aprile con Alessio Sardelli in “Ping-pong oltre la rete”. Un caso unico di spettacolo teatrale in cui lo sport non viene solo raccontato, ma anche agito direttamente sul palcoscenico. Sardelli (Firenze, 11 luglio 1956) è stato campione italiano di doppio nel tennis da tavolo. Uno sport che ha cominciato a praticare da ragazzino, giocando e sfidando gli amici al bar.
Trattasi di una metafora della vita nel racconto di due passioni: il ping-pong ed il teatro, le due anime del protagonista. Sulla scena, dove campeggia un tavolo con rete, Sardelli interpreta se stesso, quarant’anni dopo la sua ricca attività sportiva. Nella partita immaginaria ripercorre le tappe di una carriera fatta di sacrifici, di sconfitte, di grandi vittorie. Insomma la trama della vita nella cui altalena dei giorni si susseguono giornate assolate, nuvolose e piovose.
Sardelli, dopo aver frequentato, a Firenze, i corsi teatrali di Orazio Costa, viene notato da Lucio Chiavarelli che lo spinge sul palcoscenico riuscendo a lavorare con Gigi Proietti e Giorgio Albertazzi. L’intramontabile canzone “I giardini di marzo” di Lucio Battisti segna, come una clessidra, il rapido passare del tempo che niente e nessuno risparmia. L’attore e “lo sportivo” sono costretti a guardare indietro, più al passato che al futuro. Esso infatti è dietro le spalle…
Pochi gli spettatori e scarso l’entusiasmo per cui la chiusura è stata “sottotono”; la stagione è stata, nel complesso, alquanto positiva. Mai come negli ultimi anni, per meglio adeguarsi alle esigenze di una realtà mutante, il teatro ha necessità di dotarsi di figure professionali capaci di gestire le problematiche legate alla mobilità artistica e di arrivare al cuore della gente e fare del palcoscenico lo spazio della verifica di sé e dell’altro, della critica, del dubbio, del mistero perché il teatro deve essere il luogo del senso e delle emozioni. Il teatro “Ferdinando Quartieri” è strettamente legato alla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e resta, come hanno asserito il sindaco Carletto Marconi e la presidente del Museo “Archivio della Memoria” Francesca Guastalli, volano di crescita e di aggregazione socio-culturale. (i.f.)