Carnevale 2017: un appuntamento che ridà gioia a tutti

06carnevalepontremoli2017Non c’è dubbio, in base agli studi di eminenti glottologi,Carnevale deriva da “carnem levare”. Prove sicure di questa etimologia vengono anche dal termine siciliano “carnilivari”e da quello spagnolo “carnestolstes”. Carnevale, all’origine indicava il giorno da cui si sarebbe cominciato il periodo della Quaresima durante la quale non si sarebbe più mangiata carne,perché dedicata a digiuno e penitenze. Prima che tale periodo di privazioni incominciasse si approfittava per fare baldoria.
Certo è che non c’è festa che, in Lunigiana,regga come il Carnevale. In ogni frazione,anche nella più sperduta ed esigua,in ogni capoluogo di Comune, in ogni borgo è stata una pioggia coloratissima di coriandoli,di carri allegorici, di maschere, di musica. Il tutto amalgamato da sana allegria,in barba ai mille problemi che,quotidianamente, ci assillano facendoci perdere parentesi di vita vera. Ingredienti,quelli carnevaleschi,che compongono un mosaico variegato per un appuntamento che non si può disperdere senza tralasciare la ricchezza delle leccornie,alla faccia di colesterolo e trigliceridi. Sulla scia di antiche tradizioni la cosa più bella è che il Carnevale, specialmente dove le persone rimaste sono poche, è un appuntamento atteso che ridà carica e gioia.
Ogni casa si rianima ed il vortice coinvolge e fa sentire uniti,anzi c’è chi lascia le rumorose città del Nord per tornare al paesello dell’età beata e vivere la frizzante armonia ereditata dai vecchi,grandi maestri di saggezza. Certo tante cose sono cambiate,tante le assenze di amici ,passati a miglior vita,ma basta il suono di una fisarmonica e di una chitarra per ritrovare l’essenza delle radici e della comunità a cui apparteniamo con fierezza.
Sorrisi,strette di mano, amarcord, qualche bicchiere di buon vino, accompagnato da salumi rigorosamente nostrali, fanno capire che i nostri paesi hanno ancora un’anima. E che anima: giovane, bella, generosa,intatta. Pronta ad inseguire stelle filanti e perché no? Anche colorati sogni. Ed allora “Viva Re Carnevale!”.

Ivana Fornesi