Dario Manfredi e la rinascita degli studi malaspiniani

Il contributo dato alla storia delle esplorazioni e le vicende avventurose che hanno legato la vita di Alessandro al mondo culturale e politico del suo tempo consentono di rivedere il ruolo che i Malaspina hanno svolto in Lunigiana e nelle varie corti europee. Numerosissimi sono gli studi che lo studioso recentemente scomparso ha pubblicato su riviste di storia locale e riviste straniere specializzate.

Manfredi
Dario Manfredi nel suo studio

La recente ripresa degli studi malaspiniani in Italia è legata ad una tradizione che in Lunigiana è sempre rimasta viva, ma che negli ultimi anni si è andata rafforzando grazie agli importanti contributi storiografici di Dario Manfredi e all’attività del Centro Studi Malaspiniani “Alessandro Malaspina” di Mulazzo. La rinascita degli studi su Alessandro Malaspina, con i convegni e le pubblicazioni sulla figura e l’opera del grande navigatore, ha costretto gli studiosi a guardare alla famiglia Malaspina con una ottica diversa dai luoghi comuni di tanta storiografia. In particolare il contributo dato alla storia delle esplorazioni e le vicende avventurose che hanno legato la vita di Alessandro al mondo culturale e politico del suo tempo consentono di rivedere il ruolo che i Malaspina hanno svolto in Lunigiana e nelle varie corti europee. Dopo alcuni articoli di Dario Manfredi dedicati al grande navigatore, esce nel 1984 il volume Alessandro Malaspina dei marchesi di Mulazzo. Le inclinazioni scientifiche e riformatrici, edito dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri e dal Centro Aullese di Ricerche e Studi Lunigianesi. Alessandro Malaspina era noto per le sue imprese nautiche e, soprattutto, per la grande spedizione scientifica durata cinque anni, attraverso due oceani, alla ricognizione di tutte le coste e, in particolar modo, alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord-Ovest, che si pensava mettesse in comunicazione l’Oceano Atlantico con quello Pacifico. Il libro di Dario Manfredi esamina gli aspetti meno conosciuti del nobile lunigianese e analizza le sue attività nel campo più strettamente scientifico dell’etnografia, del folklore, della fisica, dell’economia e dell’amministrazione, presentate attraverso sue lettere inedite. Veniamo così ad apprendere che le ricerche del Malaspina e quelle degli scienziati che lo hanno accompagnato nella spedizione avrebbero avuto notevole importanza anche nel campo della botanica e della zoologia, se tutte le relazioni scientifiche del viaggio non fossero state disperse e occultate per lungo tempo. Occorre ricordare che Alessandro Malspina, inviso all’entourage del primo ministro Godoy, fu processato e carcerato dietro la speciosa accusa di cospirazione. Numerosissimi sono gli studi sull’argomento che Dario Manfredi ha pubblicato su riviste di storia locale e riviste straniere specializzate. La collaborazione col Civico Istituto Colombiano di Genova porta al prezioso contributo Alessandro Malaspina nella geografia del suo tempo del 1987, con la collaborazione di Gaetano Ferro e la sua scuola universitaria di geografia (in particolare di Ilaria Luzzana Caraci). Nel 1988 esce il volume “Il viaggio attorno al mondo di Malaspina con la fregata di S.M.C. Astrea”, con lettere inedite del navigatore a cura di Bruna Reggi, nelle Memorie dell’Accademia «Giovanni Capellini». Proprio da questo fervore di ricerche, di portata internazionale, è sorta l’esigenza di ristudiare i personaggi della famiglia Malaspina che hanno avuto legami col navigatore e che hanno svolto un ruolo di rilievo nella seconda metà del Settecento. Nel 1995 vengono pubblicati gli Atti del Congresso internazionale nel bicentenario della massima impresa del navigatore: Alessandro Malaspina e la sua spedizione scientifica. 1789-1794, a cura di B. Sáiz. Ricordo ancora il volume “Italiano in Spagna, spagnolo in Italia. Alessandro Malaspina (1754-1810) e la più importante spedizione scientifica marittima del secolo dei lumi”, RAI-ERI, 1992. Nel 1999 esce presso il Mulino di Bologna “Alessandro Malaspina e Fabio Ala Ponzone. Lettere dal Vecchio e Nuovo Mondo (1788-1803)”. Ma la creatura che Dario lascia alla Lunigiana e al mondo intero è il Centro di Studi Malaspiniani “Alessandro Malaspina”, da lui fondato e diretto con grande impegno assieme alla moglie Fiorenza Remedi. Il Centro conserva importanti depositi documentari, come i Fondi “Ala Ponzone” e “Ximénez” che contengono lettere di Alessandro Malaspina, dell’ufficiale cremonese Fabio Ala Ponzone e di altri ufficiali della Spedizione Malaspina, nonché molte carte riguardanti i gesuiti espulsi dalla Spagna nel 1767. La biblioteca è di oltre diecimila volumi, specializzata nella storia della geografia e delle esplorazioni, nella storiografia lunigianese, nella storia del Risorgimento e in Ispanistica. Quest’ultima sezione è stata arricchita da varie importanti donazioni del Ministerio de Asuntos Exteriores de Espana e del Instituto de Cultura “Juan Gil-Albert” di Alicante. Ma soprattutto il Centro conserva l’importante Archivio Domestico dei Malaspina di Mulazzo, consegnato nell’aprile 1994 da Aurora e Mario Mengoli, con il preciso scopo che fosse riordinato, catalogato, messo a disposizione degli studiosi e che, soprattutto, restasse a Mulazzo.

Giuseppe Benelli