Cambiano le regole legate alla pandemia da Covid-19
In vista dell’inizio dell’anno scolastico, nei giorni scorsi il Ministero ha diffuso le nuove regole che cercheranno di riportare alla normalità la vita nelle aule scolastiche. In particolare sono state rese note le misure di prevenzione che dovranno essere attuate fin dai primi giorni, perché per quanto l’attenzione generale sia forse un po’ scemata, il “pericolo Covid” resta dietro l’angolo e potrebbe creare grossi problemi in ambenti nei quali devono convivere bambini e giovani che non hanno il ciclo vaccinale completo e anche i docenti non vaccinati, così come quella parte di personale scolastico che ha saltato il vaccino.
È previsto un stop alla regola della quarantena per chi ha avuto contatti con positivi, mentre è previsto che rimarranno a casa solo gli studenti con sintomi da Covid. Scompariranno le mascherine (resta l’obbligo per gli studenti fragili, a loro tutela) e quindi si tornerà a guardarsi in faccia senza il velo protettivo o limitante – guardatela dalla parte che volete – della mascherina chirurgica o Ffp2 che sia. La scelta del rientro a scuola senza mascherine è stata spiegata così dal ministro della Salute Speranza: alla partenza dell’anno scolastico: “sicuramente no” alle mascherine, poi “si valuterà il quadro epidemiologico passo dopo passo”.
Come a dire: lo spauracchio rimane. “L’auspicio – ha aggiunto Speranza in un’intervista – è che si possa utilizzare il tema della raccomandazione e della responsabilità individuale rispetto all’obbligo”. Quindi, studenti e docenti potranno fare a meno delle mascherine, pronti, però, a fare un passo indietro se dovessero avvertire la possibilità di qualche rischio. Il messaggio che si sta cercando di far passare è che la scuola torna alla normalità. E con la scuola il Paese, che guarda avanti alla ricerca di un equilibrio nuovo, senza dimenticare che bisogna continuare a credere nelle precauzioni messe in atto finora e quindi nella campagna vaccinale. Insieme alla ricerca della normalità resta l’attenzione vigile. Ad esempio l’invito alla quarta dose di vaccino per gli over 60 e i fragili, sempre suggerita dal ministro Speranza.
Invito che vale per tutti ma che ha ricadute evidenti anche per il mondo della scuola, dove ad esempio il corpo docenti è sensibilmente su d’età. E poi l’importanza di areare gli ambienti, le discussioni sulle finestre aperte (con la variabile, e i problemi sollevati ad esempio dai presidi, del riscaldamento degli istituti, minati dalla crisi energetica). Insomma: si riparte cercando slancio. Ma con la consapevolezza che dietro l’angolo le preoccupazioni restano. E sotto tutte le parole e decisioni pare di leggere un invito forte alla responsabilità di ciascuno – docenti, famiglie e allievi – a fare la propria parte.
A.C. – Agensir