In mostra alberi e marine di Costantino Paolicchi

L’allestimento nel bar La Cortina in piazza della Repubblica a Pontremoli. Fino al 6 gennaio

47mostra_PaolicchiFino al 6 gennaio il bar “La Cortina di Cacciaguerra” in piazza della Repubblica a Pontremoli ospita “Arborea, riflessioni sull’abitare il mondo”, la mostra di Costantino Paolicchi che propone quadri con interpretazioni del tutto particolari di marine e alberi, i due ambienti preferiti dell’autore. Si tratta di una accurata selezione delle opere che la scorsa estate erano esposte nel percorso allestito a Seravezza nelle Scuderie Granducali di Palazzo Mediceo.
Versiliese di nascita e formazione, lunigianese per scelta (da un decennio risiede a Groppoli), dirigente del Comune di Seravezza, studioso di Michelangelo, Paolicchi coltiva da sempre una passione per il mare (è nato a Forte dei Marmi) e per la montagna (ha vissuto a lungo sul fianco delle Apuane) e bene la rappresenta in queste opere che sorprendono per il punto di vista e la tecnica.
Se ad attirare l’attenzione dell’avventore che si avvicina ai tavoli del bar è la bella raffigurazione dei mille colori del mare d’inverno, scosso dal vento sullo sfondo di una quinta di macchia mediterranea, subito dopo sono le rappresentazioni dei faggi, conifere e betulle ad incuriosire e incantare.
Alberi che hanno vissuto un tempo che pare infinito in un ambiente indefinito ma che sentiamo ci appartiene. Una vita difficile, quella di questi alberi, i cui travagli sembrano scolpiti nelle grandi nodosità, nell’intrico delle radici, nel contorcersi del tronco e dei rami; un’esistenza segnata scossa dal vento e dalla lotta con le ricorrenti tempeste, in un sottobosco dove la luce si insinua a fatica ad illuminare una scena che sorprende per i colori e le forme, risultato di sperimentazioni di tecniche pittoriche diverse.
Eppure non è un’immagine che inquieta, anzi: alla fine trasmette forza e sollievo, perché quegli alberi, nonostante tutto, sono ancora lì, forti nella loro consapelezza resistente, determinati a vivere.

(p. biss.)