Tre opere sul tema dell’ Annunciazione per un itinerario a Pontremoli

Nelle chiese dell’Annunziata e di San Francesco

Annunciazione, (sec. XV). Pontremoli, chiesa dell’Annunziata
Annunciazione, (sec. XV). Pontremoli, chiesa dell’Annunziata

Chi volesse osservare opere d’arte realizzate per celebrare l’ Annunciazione troverebbe anche a Pontremoli alcune interessanti presenze.
Nel territorio non si può prescindere dalla presenza del grande santuario mariano della SS. Annunziata, costruito a più riprese a partire dagli anni Settanta del Quattrocento.
Qui si conservano importanti opere d’arte e la raffigurazione della Beata Vergine è proposta più volte nelle diverse iconografie.

Annunciazione, bassolievo marmoreo (sec. XVI). Pontremoli, chiesa dell’Annunziata
Annunciazione, bassolievo marmoreo (sec. XVI). Pontremoli, chiesa dell’Annunziata

Non può mancare certo quella dell’Annunciazione ad iniziare dall’affresco di fronte al quale avvenne l’apparizione della Madonna alla pastorella e ora conservato dietro l’altare nel tempietto al centro della navata. Una collocazione che lo nasconde alla vista e obbliga il visitatore ad incunearsi in basso a lato dell’altare, ma ne vale la pena. Realizzata da un artista di strada, l’opera è una rara testimonianza giunta fino noi di quelle “maestà” dipinte che si trovavano lungo le principali vie di comunicazione; esposte alle intemperie e facilmente deperibili, nei secoli successivi hanno progressivamente lasciato il posto a quei bassorilievi in marmo a noi oggi così familiari.

Annunciazione, (sec. XVII). Pontremoli, chiesa di San Francesco
Annunciazione, (sec. XVII). Pontremoli, chiesa di San Francesco

Sull’ingresso del pregevole tempietto marmoreo realizzato a Carrara nel 1525 proprio per conservare l’affresco, una bella lunetta in marmo raffigura l’annunciazione.
A Pontremoli si segnala anche la pala dell’Annunciazione conservata sul terzo altare nella navata destra della chiesa di San Francesco (la parrocchiale di San Colombano), recuperata e restaurata negli anni scorsi; si tratta di una tela di autore ignoto del XVII sec. di scuola emiliana. I frati francescani tenevano quest’opera in grande considerazione, al punto di averla collocata al centro dell’abside.
Da questa collocazione venne spostata sopra l’ex altare del Crocifisso alla fine del XVIII secolo per far posto alla grande “Estasi di San Francesco” di Bettino Cignaroli.

(p.biss.)