Festa a Montereggio  nel nome di San Francesco Fogola

In onore del santo martire in Cina, la S. Messa presieduta da mons. Silvani

Domenica è stato davvero un giorno speciale a Montererggio, nella festa di San Francesco Fogola, iniziato fin dal mattino con la conferenza sulla vita del santo, tenuta dal pronipote prof. Lanzi, il quale ne ha tracciato nei minimi dettagli il percorso terreno, dalla nascita, alla vita nei frati cappuccini, dalla missione in Cina fino al suo martirio.
Alle ore 11, nella chiesa dove era stato battezzato, è stata celebrata la S. Messa presieduta da mons. Alberto Silvani, vescovo emerito di Volterra, concelebrata dal vicario parrocchiale don Giovanni Poggiali, da don Alessandro Dehò, da don Pietro – sacerdote cinese di origine – e da don Francesco Pagani, parroco a Montereggio proprio in occasione della canonizzazione di San Fogola. Presente anche il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa e il presidente del Consiglio Comunale Antonio Ferrari Vivaldi.
Anche le associazioni Fratres e Misericordia di Mulazzo erano presenti con i loro presidenti e labari.
Quest’anno, per solennizzare al meglio l’evento, sono state invitate anche tutte le Confraternite dell’Unità Pastorale di Mulazzo, con i loro confratelli e i labari: presenti, oltre a Montereggio, le parrocchie di Arpiola, Groppoli, Lusuolo, Teglia e Parana.
Durante l’omelia, Mons. Silvani, ha rimarcato con particolare rilevanza il significato della festa di San Fogola, apprezzando questo gesto di condivisione tra le varie parrocchie, il fatto che la comunione e l’aiuto reciproco, porta a buoni risultati, mentre l’indifferenza e l’egoismo, portano poi alla perdita dei valori cristiani.
“Quando qualcuno fa qualcosa per la collettività, per gli altri, per il prossimo – ha proseguito – va aiutato e sostenuto, e non deriso e umiliato e abbandonato”.
La pagina del Vangelo, infatti narrava come Gesù, entrando in Sinagoga nel suo paese natale, presa la parola per spiegare le sacre scritture, fu deriso e insultato dai presenti ed era motivo di scandalo per loro.
Quindi guai a criticare coloro che operano nel bene, anche nella propria terra, ma anzi vanno aiutati nelle loro opere buone, per il bene della collettività!
Al termine della S. Messa, la processione ha percorso le vie del paese con le reliquie del Santo, poi il rientro nella Parrocchiale con la solenne benedizione impartita da mons. Silvani.
Un giorno di festa che certo lascia un buon ricordo tra i parrocchiani di Montereggio e negli altri fedeli arrivati dal resto del territorio.

Matteo Carnesecca