“Sacerdoti, re e profeti per mezzo del sangue di Cristo”

Il vescovo Mario nella Messa Crismale in Cattedrale a Massa

La celebrazione della Messa Crismale in Cattedrale a Massa

“Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione per portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi”. Questa frase contenuta nel libro del profeta Isaia, ha costituito il “filo rosso” della celebrazione della Messa Crismale, vera e propria “epifania” della Chiesa, presieduta per la prima, volta dopo la sua ordinazione episcopale, dal vescovo Mario nel tardo pomeriggio di Mercoledì Santo in cattedrale. Numerosi i sacerdoti e i fedeli che hanno partecipato ad una celebrazione “unica nel suo genere”, annoverata come una delle principali rappresentazioni della comunione tra il vescovo e i suoi sacerdoti, ma che riguarda tutti i fedeli.

Il vescovo Mario in Cattedrale a Massa

Infatti, come indica il Prefazio, Cristo “non soltanto comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, ma con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli e, mediante l’imposizione delle mani, li fa partecipi del suo ministero di salvezza”.
Accanto poi a queste suggestioni, la Messa Crismale incorpora un altro aspetto, cioè quello della benedizione degli Oli Santi: l’olio degli infermi, quello dei catecumeni e il crisma. L’olio appartiene a quegli elementi della natura che meglio esprimono i doni di Dio creatore, redentore e santificatore, perché l’olio è allo stesso tempo sostanza terapeutica, aromatica e conviviale che sana, rimargina, consacra e dà sapore.
Non a caso questa celebrazione è inserita nel cuore della Settimana Santa, perché strettamente legata al sacrificio di Cristo sulla croce, sacramento di salvezza per il mondo. In questo 2023, inoltre, il segno dell’olio è stato caratterizzato da un significato particolare.
Infatti, ad opera della Conferenza Episcopale Italiana, la Polizia di Stato e l’Associazione “Quarto Savona 15” (sigla della automobile coinvolta), hanno donato una bottiglia di olio proveniente dal Giardino della Memoria, ubicato a pochi passi dal luogo in cui è avvenuta la strage di Capaci, dove rimase ucciso il giudice Falcone, la moglie e la scorta: l’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei questori che, in tutto il territorio nazionale, hanno consegnato questo segno di testimonianza a tutti i vescovi.
“È bello vedere questa assemblea radunata in cattedrale – ha detto il vescovo all’inizio dell’omelia – fatta come una croce, composta da tante persone, che anche quest’anno nella Settimana Santa dirà al mondo, la parola dell’amore di Dio, soprattutto agli ultimi, ai più disperati, agli abbandonati e agli oppressi”. Commentando poi la seconda lettura dal libro dell’Apocalisse, il vescovo ha evidenziato che “il Signore Gesù, per mezzo del suo sangue e dello Spirito ci ha resi sacerdoti, re e profeti”. Soprattutto grazie a san Paolo, nella Lettera agli Ebrei, “questa verità viene spiegata, perché tramite il suo sacrificio, facendosi peccato, ha liberato l’umanità dal male e dal dominio della morte”. Il vescovo ha poi esortato i sacerdoti presenti ad accogliere, ognuno per la propria parte e il proprio ruolo, la missione che Dio affida a ciascuno di loro per essere a servizio del popolo di Dio, grazie all’azione trasformante compiuta dallo Spirito Santo.
Mons. Vaccari, inoltre, ha scritto una lettera destinata ai sacerdoti, consegnata al termine della celebrazione. La Messa del Crisma è stata l’occasione anche per ringraziare il vescovo, mons. Gianni Ambrosio, per aver svolto il compito di amministratore apostolico della diocesi, tramite il dono di una statua in marmo raffigurante la Madonna del Cavatore, come segno di riconoscenza della terra apuana per il servizio reso.
Alla celebrazione ha partecipato anche il vescovo emerito di Volterra, mons. Alberto Silvani. Gli Oli Santi benedetti in cattedrale hanno raggiunto le parrocchie e saranno per le comunità dei fedeli una risorsa preziosa in vista di quella trasformazione sacramentale che la Chiesa opera sui suoi figli, per la cui unzione sono resi sacerdoti, re e profeti di Cristo Signore. (df)