La gioia del Risorto come stile di vita

Con quella di Aulla sono giunte a conclusione le convocazioni del “cantiere sinodale”

“Popolo tutto, Chiesa di Dio, cammini con Cristo che è luce del mondo”: sulle note dell’Inno del Sinodo composto appositamente dal musicista Alessandro Grassi, si è chiusa la “quarta convocazione sinodale zonale”, in programma domenica 23 aprile nella chiesa della Filanda di Aulla.
Dopo gli appuntamenti nei vicariati di Massa, Pontremoli e Villafranca, Carrara, con questo incontro si chiude il cerchio delle “convocazioni sinodali zonali”, a cui ha sempre partecipato il vescovo, in questo secondo anno del Cammino sinodale della Chiesa italiana: adesso tutte le indicazioni e i suggerimenti emersi verranno raccolti e rielaborati dalla Commissione diocesana, coordinata da don Maurizio Iandolo, delegato per il Cammino sinodale.
L’incontro era destinato ai delegati, ai parroci, agli operatori pastorali e ai laici dei vicariati di Aulla e Fivizzano, un territorio complesso e variegato, che taglia in maniera trasversale la diocesi apuana e comprende 87 parrocchie e 7 comuni, composti da zone che appartengono a diverse origini storico-culturali.
Dopo la proclamazione del vangelo della domenica, che narra dell’episodio della cena di Emmaus, il vescovo Mario ha sottolineato come il Signore Gesù entri in dialogo con i discepoli lungo la strada, metafora del Cammino sinodale che riguarda tutte le componenti della Chiesa: sacerdoti, religiosi e laici che sono chiamati al confronto in questi “cantieri sinodali”.
“Essere discepoli missionari – ha precisato il vescovo – significa narrare ciò che ci è accaduto sulle strade delle nostre vite ed è proprio quello che siamo chiamati a fare oggi qui”. È avvenuta quindi la consueta divisione nei “tavoli”, secondo le tre tematiche scelte per il cammino sinodale. Dal confronto sono emerse numerose indicazioni, che i partecipanti hanno poi tradotto in parole, scritte su delle orme di carta che sono state posizionate sul cartellone che ha accompagnato queste “convocazioni sinodali”.
Accogliere, cambiamento, creatività pastorale, relazione, umiltà, rete, ascolto, comunità, testimonianza, nuovi linguaggi: sono solo alcune delle parole e degli atteggiamenti che sono emersi dalle quattro “convocazioni sinodali” in vista di quel rinnovamento ecclesiale auspicato in numerose occasioni anche da papa Francesco.
Nella sua sintesi finale, mons. Vaccari ha evidenziato come ancora una volta, tramite l’esperienza del dialogo e della condivisione, si esca arricchiti da questi incontri, ma come questo comporti anche una responsabilità perché non si può rimanere chiusi in se stessi: è necessaria una apertura in vista della missione “ad gentes”, propria di ogni cristiano.
“È importante – ha detto il vescovo – trasmettere la gioia del Risorto come stile di vita, che non è una generica euforia ma è la consapevolezza di chi ha trovato il senso profondo della propria esistenza e intende condividerlo con chi gli sta accanto, così come avviene nella dinamica raccontata dall’episodio dei discepoli di Emmaus”.
In secondo luogo, il vescovo ha parlato di stile di accoglienza, di cambio dei linguaggi e di abbattimento delle chiusure, sia personali che comunitarie, per cui è richiesta la conversione di ciascuno.
Infine, mons. Vaccari ha annunciato l’appuntamento della veglia diocesana di Pentecoste, che intende fare da compimento di questo percorso di ascolto e di dialogo, innescato dal cammino sinodale in questo anno pastorale 2022-2023.
In merito a questo appuntamento diocesano, don Maurizio Iandolo a margine dell’incontro, ha precisato come la veglia di Pentecoste, prevista nella sera di sabato 27 maggio e di cui sarà data tempestiva comunicazione, è l’esito di un percorso, non un semplice evento ecclesiale, ma il frutto di un cammino condiviso che raccoglie le voci provenienti dai territori e dalle parrocchie della diocesi apuana.

(df)