La devozione a N.S. di Loreto nell’oratorio di Panicale

Tra le numerose testimonianze presenti in Lunigiana spiccano le maestà e la bella chiesa nel territorio di Licciana

L'oratorio della BV di Loreto a Panicale di Licciana Nardi
L’oratorio della BV di Loreto a Panicale di Licciana Nardi

A partire dagli anni Ottanta, per tutto un decennio, la Soprintendenza ha curato il censimento delle “maestà” in tutti i Comuni della Lunigiana interna. All’inizio degli anni Novanta l’analisi delle migliaia di immagini censite nell’intero territorio aveva portato ad inviduare le diverse tipologie e le iconografie riportate su marmo, pietra, ceramica etc. Le raffigurazioni della Madonna sono in netta maggioranza e, tra queste, emergono decine e decine di rappresentazioni della Beata Vergine secondo l’iconografia di Nostra Signora di Loreto.

L’iconografia della Madonna di Loreto in una maestà nel fosdinovese
L’iconografia della Madonna di Loreto in una maestà nel fosdinovese

Anche l’oratorio innalzato a Panicale, piccola comunità appena sopra il centro storico di Licciana Nardi, trae origine da una maestà: una delle tante cappellette dove ci si poteva raccogliere in preghiera o riparare dal maltempo durante i lunghi spostamenti a piedi da un paese all’altro.
Accadde anche quella sera, in un anno imprecisato dopo la metà del Seicento: tale Cesare Mariotti, di Licciana, sostò in preghiera davanti all’immagine della Vergine Lauretana. In quel momento venne fatto bersaglio di un colpo di archibugio che lo colpì tra le spalle, ma anzichè ucciderlo il proiettile cadde a terra lasciando l’uomo quasi illeso.
La notizia del miracolo suscitò grande scalpore e la comunità decise di costruire un santuario che, nel 1676, venne completato per poi essere ampliato nelle dimensioni e nelle forme attuali una cinquantina di anni dopo.
L’interno è costituito da un unico vano e, dietro l’altare, si erge il sacello, rettangolare con tetto a capanna, costruito a imitazione della Santa Casa conservata a Loreto. All’interno, sulla parete di fondo, è una reliquia della Beata Vergine mentre più in alto è esposta una immagine a mezzo busto della “Madonna Nera”.

In Lunigiana tante maestà dedicate alla “Virgo Lauretana”

Il volo della Santa Casa in una maestà del 1607 nel territorio di Filattiera
Il volo della Santa Casa in una maestà del 1607 nel territorio di Filattiera

Sculture a tutto tondo e bassorilievi: sono decine e decine le maestà con l’iconografia della Madonna di Loreto che punteggiano la Lunigiana all’interno di cappellette, di tabernacoli o sulla facciata di abitazioni nei luoghi scelti dal committente.
Acquistate nei laboratori di abili artigiani o da venditori di immagini sacre o, ancora, direttamente nei santuari meta di pellegrinaggi anche dal nostro territorio, erano collocate “Per Sua Devozione”, ma diventavano subito soggetti pubblici, esposti alla devozione di tutti.
E se una delle immagini più note è quella della Madonna del Popolo di Pontremoli (una statua molto più antica che nel XVII secolo venne vestita secondo l’iconografia della Virgo Lauretana), sono tante le maestà raffiguranti la Madonna di Loreto precedenti ad essa censite nel nostro comprensorio, segno di una devozione diffusa, radicata e destinata a durare nel tempo.  

Paolo Bissoli