Sul gioco d’azzardo decideranno i Comuni

Circolare del Ministero dell’Interno sulle distanze dai luoghi sensibili

17casinoSale dove si pratica il gioco d’azzardo e distanze da luoghi sensibili: scuole, università, ospedali e luoghi di culto. Un tema sempre di grande attualità, su cui è intervenuto il Ministero dell’Interno, che ha diffuso una circolare con indicazioni operative su questi argomenti.
La competenza in tema di autorizzazione spetta al Questore. La novità, rispetto al passato, sta nel fatto che il Questore è chiamato a verificare non solo la sussistenza dei requisiti stabiliti dalla legislazione di polizia, ma anche da altre fonti normative, quindi il rispetto delle distanze minime stabilite da leggi e regolamenti comunali e regionali.
Esprime la sua soddisfazione per quello che descrive come un fatto positivo Attilio Simeone, coordinatore del Cartello “Insieme contro l’azzardo”, intervistato da Agenzia SIR. Il Ministero dell’Economia, che per troppi anni ha esercitato un potere incontrastato nella diffusione dell’offerta di azzardo, ora deve fare i conti con il Ministero dell’Interno e le sue diramazioni, Prefetture e Questure.
La circolare, infatti, si pone come raccordo tra la normativa nazionale, frammentata, la normativa regionale e la disciplina regolamentare degli enti locali. In altre parole, impone alle Amministrazioni dello Stato di comunicare tra di loro. Impossibile continuare a rinviare i provvedimenti necessari per limitare il problema: troppi reati sono connessi al gioco d’azzardo lecito, troppo interesse della criminalità organizzata è in stretta connessione con l’offerta di azzardo statale.
In tal modo il Ministero dell’Interno evidenzia un pericolo di sicurezza pubblica in tutta l’offerta di azzardo e precisamente: alle videolottery, alle agenzie di raccolta delle scommesse ippiche, sportive e delle sale Bingo. Simeone sottolinea il contributo offerto dalla società civile nel contrasto alla diffusione dell’azzardo. Il Cartello che egli rappresenta, in particolare, è stato il primo a credere che l’unica risposta credibile a questa piaga potesse venire dagli enti locali. In questa sua lotta ha trovato sostegno in tante pronunce da parte dei Tar, della Corte di Cassazione nonché della Corte costituzionale.
Un decreto legge promosso nel 2012 dall’allora ministro Balduzzi, per la prima volta, ha introdotto nella nostra legislazione la parola gioco d’azzardo patologico con riferimento anche all’offerta di Stato. Molte sono le attese riposte nel nuovo Governo. Tra queste il divieto assoluto di pubblicità in ogni forma e con ogni mezzo, una forte limitazione dell’offerta di azzardo, l’imposizione di un tetto massimo di consumo totale di azzardo, una radicale revisione della disciplina delle concessioni statali, il potenziamento degli strumenti di rilevamento e contrasto in favore delle forze di polizia, l’accesso al Fondo di solidarietà antiusura anche per le persone fisiche.