Lungo la Via Francigena, nel cuore della Toscana

Diario del cammino nelle terre senesi: da Gambassi Terme a Siena

Il Castello della Chiocciola, lungo il percorso tra Monteriggioni e Siena
Il Castello della Chiocciola, lungo il percorso tra Monteriggioni e Siena

Si fa presto a dire “il cuore della Toscana”, altra cosa è attraversarne a piedi una parte consistente nelle tre tappe della Via Francigena che vanno da Gambassi Terme a S. Gimignano, quindi a Monteriggioni e, infine, a Siena.
Già l’idea di avere come traguardo finale la bella città del Palio da sola contribuisce a non demordere nei momenti di maggiore fatica, se poi a questo si unisce la bellezza del paesaggio naturale si capisce perché la guida on line della Regione Toscana possa definire la seconda tappa “una delle più belle della Via Francigena”.
L’esperienza è tutta particolare: la bellezza della campagna toscana si coglie anche attraversandola in automobile; altra cosa è trovarcisi immersi per chilometri al ritmo del pellegrino. San Gimignano è già presente alla partenza da Gambassi Terme: un’immagine che si perde nella foschia. “Solo” 13 chilometri resi interessanti – riprendiamo la guida – “per la bellezza dei crinali della Val d’Elsa, disseminati di castelli e abbazie”. Tra questi il santuario di Pancole, il borgo di Collemucioli e la pieve di Cellole.

Le alte torri che caratterizzano il borgo medievale di San Gimignano
Le alte torri che caratterizzano il borgo medievale di San Gimignano

L’arrivo a San Gimignano presenta una caratteristica che si ripeterà anche nelle due tappe successive: un’impennata della strada che, posta al termine del percorso, proprio piacevole non è! L’immersione nel borgo murato e turrito rimanda a tante gite scolastiche di tanti anni fa. Nonostante la ripetuta frequentazione, però, la collegiata di S. Maria Assunta è ancora capace di sorprendere per la ricchezza e la bellezza dei suoi affreschi. L’accoglienza è fornita in case mobili da un campeggio a un paio di chilometri dal borgo, servito da un comodo servizio navetta.
Ben più impegnativa la tappa che porta a Monteriggioni: una trentina di chilometri caratterizzati da saliscendi molto marcati, in gran parte su strade “bianche” sulle quali, per fortuna, passano poche automobili. Si attraversano un paio di guadi nei pressi di mulini; si ammirano la pieve di Santa Maria a Coneo, fondata attorno all’anno mille, la chiesa romanica di S. Martino a Strove e il complesso di Abbadia a Isola.

Il profilo fortificato di Monteriggioni
Il profilo fortificato di Monteriggioni

Nel frattempo, già da qualche chilometro il borgo di Monteriggioni ha cominciato ad emergere dalla foschia di una giornata molto calda, ma per arrivare in cima alla collina ci sarà da percorrere ancora una salita talmente ripida da indurre il pellegrino a baciare lo stipite della porta medievale raggiunta con fatica. Il borgo attrae per la sua bellezza concentrata in dimensioni ridotte, che lo rendono davvero esclusivo. L’accoglienza è data dalla parrocchia di Cristo Re a Castellina Scalo: spartana la sistemazione ma molta la disponibilità a rendere la sosta piacevole.
Per la meta finale di tutto riguardo – Siena – la terza tappa è quella che si percorre con maggiore attesa. Venti chilometri, ancora di strade bianche e saliscendi, che permettono di ammirare il borgo di Cerbaia e i castelli di Chiocciola e di Villa, per poi attraversare la bonifica di Pian del Lago, con una deviazione per la visita all’Eremo di San Leonardo al Lago (XII secolo). Una lunga e dura salita nei pressi di Siena porta alla quota della città, nella quale si entra attraverso Porta Camollia.
Il corso principale viene percorso sotto l’effetto dell’emozione che esploderà alla vista – non certo la prima, ma sempre sorprendente – di Piazza del Campo e del Duomo. Qui la trasformazione da pellegrino a turista è quasi automatica, immersi in un vero e proprio fiume di persone.
Ma è già tempo di avviarsi alla stazione per salire sul treno che ci ricondurrà alla vita reale, addolcita anche dal ricordo di tante bellezze assaporate con una calma sempre più difficile da trovare.

a.r.