Bruno Cordati e l’amicizia con Andrea Cabrelli

Artista barghigiano il primo, di origini pontremolesi il secondo. Barga gli ha appena dedicato una mostra

Presso Villa Caproni, edificio in stile liberty di Barga (sede della Fondazione Ricci), dal 27 maggio al 25 giugno è stata allestita la mostra Bruno Cordati. Il tempo della guerra e il tempo della vita. Il ritratto di Cesira e l’amicizia con Andrea Cabrelli, promossa e realizzata dalla Fondazione Ricci con l’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga.
Bruno Cordati (1890-1979) viene considerato uno dei grandi protagonisti dell’arte barghigiana del Novecento insieme a Alberto Magri, Adolfo Balduini e Umberto Vittorini. “La sua pittura – come scrive Marzia Ratti nel catalogo – spazia dal primo al secondo Novecento con una vasta produzione che, nel suo insieme, rispecchia l’evoluzione del linguaggio artistico, passato dalle raffinatezze figurative novecentiste alle sofferte composizioni del secondo dopoguerra, nelle quali la figurazione, mai del tutto abbandonata, soggiace a un trattamento materico e gestuale di derivazione informale e diventa espressione della poetica del pittore”.

Andrea Cabrelli, nato a Guinadi nel 1893. Emigrato in Scozia, si trasferì poi a Barga negli anni Venti del Novecento

Chi è Andrea Cabrelli? Andrea Cabrelli è un pontremolese (nato a Monti di Guinadi il 2 marzo 1893), figlio di Maria e di Pietro Cabrelli, che all’età di 13 anni (nel 1906) emigra a Glasgow (Scozia) per lavorare come garzone nel negozio di ferramenta della famiglia Catani e successivamente anche nel loro “fish restaurant”. Nel 1915 Andrea Cabrelli viene richiamato in Italia e arruolato nella fanteria dell’esercito italiano.
È proprio al fronte che conosce il pittore barghigiano Bruno Cordati. Nel 1917 viene fatto prigioniero e deportato in Germania. Contrae il tifo e rischia di morire. Nel 1919 ritorna in Scozia per creare attività commerciali per sé e per i suoi numerosi fratelli in luoghi remoti e poco urbanizzati della Scozia settentrionale.
Nel 1920 nella città portuale di Wick, all’estremo nord-est delle Highlands scozzesi, rileva il Caffè Iaccheri, fondato dai coniugi barghigiani Luigi Iaccheri e Cesira Cardosi, e conosce la loro figlia, Ersilia, nata a Aberdeen. Nel 1921 Ersilia e Andrea si sposano a Wick e si stabiliscono nell’appartamento sopra il Caffè Iaccheri e Cabrelli.
Tra il 1925 e il 1928 Andrea Cabrelli acquista un esteso terreno a Barga, su cui costruire la casa di famiglia, con un podere e una selva. Ritrova Bruno Cordati, che lo introduce nel nuovo ambiente e che progetterà le decorazioni della villa Cabrelli; più tardi (1931/1932 circa) eseguirà il ritratto della piccola Cesira Cabrelli, che campeggia nella copertina del catalogo.
Nel dicembre del 1931 tutta la famiglia si trasferisce a Barga nella nuova casa di via dei Frati: i coniugi Cabrelli, la suocera Cesira Cardosi e i quattro figli, Maria di 9 anni, Luigi di 6, Cesira di 4 e Irma di pochi mesi. Nel 1938 Andrea viene eletto presidente dell’Ospedale di San Francesco e manterrà l’incarico fino al 1945. Nel 1940, all’entrata in guerra dell’Italia, la Gran Bretagna dispone l’arresto di tutti gli immigrati e rifugiati tedeschi e italiani. Le loro attività commerciali vengono chiuse.
Le proprietà di Cabrelli, rimasto bloccato in Italia, vengono sequestrate. Nel 1945 Ersilia e il figlio Luigi, come cittadini britannici, possono rientrare a Wick per riavviare l’attività di famiglia. Nel 1947 rientra anche Andrea, grazie alle norme sul ricongiungimento familiare. Nel 1956 Andrea Cabrelli muore all’ospedale di Barga per complicazioni post-operatorie. Nel suo testamento lascia alla città di Barga una grande parte dei suoi terreni, sulla quale verrà realizzato l’attuale parcheggio sotto la circonvallazione. Una lapide apposta dal sindaco Umberto Sereni nel 2006 ricorda tale lascito.
Tutte queste notizie sono tratte dal prezioso catalogo della mostra, che riporta testi di Anna Maria Zampolini, Marzia Ratti, Cristiana Ricci e splendide foto a colori delle opere di Bruno Cordati. La mostra proponeva 6 sezioni e la terza era interamente dedicata all’ amicizia di Andrea Cabrelli con Bruno Cordati. 30 le opere di Cordati esposte, di cui 12 inedite.
Da segnalare anche le incisioni di Swietlan N. Kraczyna in omaggio al pittore barghigiano. Mostra e catalogo confermano la grande qualità delle proposte offerte dalla Fondazione Ricci di Barga che, sorta nel 1990 e da tempo guidata dall’architetto Cristiana Ricci (figlia del compianto fondatore imprenditore Giovanni Mario), si è ormai affermata come un punto di riferimento culturale della Valle del Serchio.

Marco Angella