Il Giubileo di Platino della chiesa di Arpiola

Cronologia di 70 anni di storia dell’edificio inaugurato nel 1953 in occasione della festa del patrono, San Giuseppe

La nuova chiesa parrocchiale di Arpiola alla fine degli anni Sessanta. Si noti, sulla destra, l’edificio incompiuto dell’asilo, poi ceduto al Comune per le nuove scuole medie

La costruzione di una nuova chiesa ad Arpiola fu fortemente voluta dal parroco di allora don Emanuele Bertoni (1947-1961), che ne gettò le fondamenta in una imprecisata mattina di primavera del maggio 1949, con una gara tra tutti i fedeli a chi si presentava per primo sul cantiere di inizio della costruzione. Gara vinta dal sig. Romeo Filippi.
Il nuovo edificio, ormai una esigenza vista la popolazione che in numero sempre crescente si stava trasferendo nell’area, è stato interamente costruito con offerte in denaro ed in giornate lavorative da parte dei fedeli, senza alcun contributo, né del governo, né della Diocesi.
Nel primo anno di lavoro (1949) si arrivò a realizzare i muri perimetrali fino ad un metro di altezza. Nell’anno successivo (1950) i muri arrivarono al culmine, ma per il tetto si dovette ricorrere ad una ditta che realizzò la volta in bachini e la copertura con tegole, nel 1952. Prima dell’estate 1953 il rustico dell’edificio era terminato e in quell’anno si celebrò il primo funerale: fu la sig.ra Serafina Vanini la prima ad essere accompagnato al cimitero di Mulazzo dalla Parrocchia di Arpiola “nuper erecta” (appena eretta). E la chiesa venne inaugurata poco dopo, in occasione della festa di San Pietro del 1953
Negli anni successivi si dovette almeno per due volte ripassare il tetto; le marsigliesi murate sul volto lasciavano infiltrare acqua; si dovette quindi modificare la copertura e farlo con materiali di fortuna. Nel 1956, con il ricavato della vendita di uno stock di rottami di guerra assegnati dal governo, si riuscì a realizzare tutto l’intonaco interno e l’impianto elettrico. Il 22 marzo 1957 fu il vescovo Giuseppe Fenocchio a consacrae l’altare maggiore realizzato in marmo di Carrara grazie al materiale proveniente dalla ditta Menchini.
Nel 1962, fu poi posato il pavimento in piastrelle di Ponzano per iniziativa del parroco don Renato Beccari (1961-1964). Nell’anno del Signone 1963, il 1° giugno, mons. Giuseppe Fenocchio, con Decreto Vescovile, eresse la nuova chiesa di Arpiola, in perpetuo, “Parrocchia San Giuseppe”, con territorio e dote beneficiaria. Venne anche assegnato il grado di “Prioria”, con tutti i diritti, privilegi ed oneri che i sacri canoni contemplano per le parrocchie. Il 18 agosto 1964, infine, il Presidente della Repubblica, emanò il Decreto di riconoscimento della “Parrocchia San Giuseppe”.
Nell’autunno dello stesso anno don Beccari fece decorare la chiesa dai fratelli Triani di Pontremoli, opera portata a termine nell’anno successivo. Il 4 aprile 1965, Domenica delle Palme, quando fece il suo ingresso il nuovo parroco, don Igino Spagnoli, tutto era finalmente a posto. Ma poco tempo dopo si rese necessario provvedere al rivestimento in marmo della facciata della chiesa per rimediare alle continue infiltrazioni di acqua che rovinavano la decorazione.
Fu il Vescovo a murare la prima pietra in occasione della prima Visita Pastorale alla Parrocchia di Arpiola, da lui compiuta il 15 marzo 1968. L’anno dopo, nel giorno di San Giuseppe, il Vescovo sarebbe tornato per la conclusione dei lavori alla facciata e lo scoprimento delle due lapidi murate in fondo alla chiesa a ricordo dei due arcipreti defunti ai quali si doveva la costruzione dell’edificio e di Padre Ruggero da Vezzano, che aveva iniziato la costruzione dell’asilo, mai portata a termine, e che era stato regalato alla parrocchia di Arpiola dalle suore alla loro partenza.
Era questa una costruzione che stava andando in rovina, e “con la morte nel cuore” la parrocchia la dovette vendere al Comune di Mulazzo che ne avrebbe ricavato il palazzo delle scuole medie. Con il ricavato di 13,6 milioni di lire, la parrocchia avrebbe così proseguito nei lavori di costruzione della canonica e della sacrestia, sul retro della chiesa. Il bel Cristo il legno di acero, che sovrasta l’Altare Maggiore, pregevole opera di Demetz di Ortisei, fu regalato l’8 aprile 1966 dalla sig.ra Giovanna Fortunati in Donati in occasione del Venerdì Santo. L’anno successivo, ancora la sig.ra Giovanna, nonostante non fosse per niente ricca, regalò l’Altare Minore in legno di mogano per la celebrazione della Messa verso il popolo e i due banchi di testata a colonnine di mogano, realizzati da Renzo Moscatelli di Arpiola.
Nel 1969 fu ancora lei a regalare le poltroncine in noce scolpito per il celebrante, i ministri e chierichetti. Dei trenta banchi che compongono l’arredamento attuale della chiesa, nello stesso anno 1969, nove persone ne regalarono dieci. Gli altri 20 banchi furono poi donati da Alfredo Moscatelli e Tersilla Razzoli, in occasione dell’inaugurazione della festa in onore di Sant’Antonio di Padova, la cui statua da loro regalata, fu benedetta dal Vescovo Mons. Fenocchio il 14 giugno 1970, giovedì di inizio del Triduo di preparazione ai festeggiamenti. Le altre tre statue che si trovano in chiesa sono state regalate da Romeo Filippi (statua di San Giuseppe), Pietro Cantinotti (San Pietro), Umberto Macciardi (Immacolata).
In tempi più recenti, a cavallo tra il 2000 e il 2001, è stato rifatto completamente il tetto della chiesa dalla ditta “Filippi & Gussoni” di Arpiola, con struttura lignea e manto in tegole coppo alla Toscana, compreso di cordoli in cemento armato e gronde a goletta. Tale opera fu eseguita quando era parroco don Francesco Pagani (1997-2001), sotto la cui guida era nato anche il “Centro Giovanile Circolo ANSPI San Giuseppe”. Dalla fine del 2001 al 2018 con il nuovo parroco, don Sergio Biasini, sono stati eseguiti numerosi altri interventi tra i quali l’impianto di deumidificazione (2002-2003), installato dalla ditta Ugo Fontanesi, all’interno dei muri perimetrali sui quali è stata anche eseguita la nuova pitturazione interna ad opera della ditta Enzo Gnetti con le decorazioni e pulitura della volta e dell’affresco ad opera della ditta Caldi. Nel frattempo è stato revisionato anche l’impianto elettrico dalla ditta Giovanni Casarola.
Terminati lavori, tutte queste opere sono state inaugurate dall’allora vicario generale p. Dario Ravera, compreso il pannello nella lunetta esterna sopra il portone d’ingresso, con il dipinto raffigurante la “chiesa parrocchiale e San Giuseppe con il Bambino”, opera del maestro Lucio Tafuri, apprezzato artista ligure.
Nell’estate 2008 è stato eseguito anche il rifacimento del sagrato della chiesa, con nuova pavimentazione in lastre di pietra fiammata, opera della ditta Mario Mori, compreso il posizionamento della fontana in pietra dedicata a don Emanuele Bertoni: la “Madonnina dell’acqua”.
L’inaugurazione si svolse solennemente domenica 4 gennaio 2009 ad opera di mons. Alberto Silvani, Vescovo di Volterra e nostro conterraneo, alla presenza del parroco don Sergio Biasini, di don Mario Arenare nostro compaesano e di don Roberto Marianelli, economo della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, in rappresentanza del Vescovo diocesano mons. Eugenio Binini, assente per motivi di salute.
A tagliare il nastro, alla presenza di numerose autorità civili, è stato il nipote del primo parroco di Arpiola, don Emanuele Bertoni. Dal mese di marzo 2019 il parroco è don Marco Giuntini, a cui è stato affiancato prima don Stefano Pappalardo, fino a tutto il 2020, poi sostituito dall’attuale vicario parrocchiale don Giovanni Poggiali.

Matteo Carnesecca