Si chiude un’estate positiva per il turismo a Pontremoli

Ne abbiamo parlato con Francesco Bola, di Sigeric e “Farfalle in Cammino”. Ottimi dati complessivi ma è boom per il turismo legato alla bicicletta

Una vista panoramica di Pontremoli dal ponte dei Quattro Santi
Una vista panoramica di Pontremoli dal ponte dei Quattro Santi

“Nel complesso direi una stagione più che positiva”. Questo è il primo bilancio tracciato a caldo, relativo all’andamento del flusso turistico a Pontremoli nell’estate appena conclusa, da parte di Francesco Bola: persona che di turismo se ne intende visto che fa parte del gruppo delle guide del Sigeric, cooperativa formata da professionisti del turismo, ed è presidente dell’associazione “Farfalle in cammino” per il turismo sostenibile. Un resoconto che, inevitabilmente, si deve poi calare con la realtà e con il complesso tempo che stiamo vivendo: “è stata un’estate – ci rivela Bola – che ha delle forti analogie con la stagione 2020 ma che presenta anche alcuni elementi di novità”. Tra i principali punti di contatto tra il 2020 e il 2021 c’è senza dubbio la maggiore presenza da parte di turisti italiani rispetto a quelli stranieri “gli italiani stanno riscoprendo il turismo di prossimità, che permette di conoscere luoghi che magari sono vicini ma che, per mille motivi, non si sono mai visitati”.

Gli stretti di Giaredo
Gli stretti di Giaredo

Ma se è vero che gli italiani rappresentano la netta maggioranza dei turisti che sono transitati per Pontremoli e la Lunigiana, comunque, sia pure in maniera timida, stanno ritornando anche i visitatori dall’estero “francesi, olandesi, svizzeri, tedeschi. Insomma rispetto al 2020 qualcosa sta tornando a muoversi”. Quindi ottimi dati anche se la partenza non è stata eccezionale “sì l’anno passato, finito il primo lockdown, si è avuta la sensazione che finalmente si potesse tornare alla vita normale. Quest’anno c’è stata un po’ più di prudenza cui si è aggiunta l’incognita rappresentata dal Green Pass che ha creato quella titubanza che si è riverberata anche nel movimento turistico. Comunque da giugno in avanti i numeri sono stati davvero importanti”. Del resto, e lo sappiamo da tempo, Pontremoli e la Lunigiana in generale hanno davvero tanto da offrire e la testimoniano le tante iniziative che Sigeric e Farfalle in Cammino mettono sul territorio. Solo per restare all’ambito pontremolese si uniscono cultura e storia (pensiamo alle visite alla Villa Dosi o alla Pontremoli Barocca) all’ambiente e alla natura come le visite agli Stretti di Giaredo o le escursioni in bicicletta.

Un'immagine d'archivio di due cicloturisti
Un’immagine d’archivio di due cicloturisti

Un’offerta, quest’ultima, che nel 2021 ha vissuto un vero e proprio boom “sì c’è stato un incremento davvero significativo” senza dubbio legato anche all’importante lavoro per la pulizia e la mappatura dei sentieri realizzata dalle varie associazioni ciclistiche che operano nel territorio (“avere un sentiero ben tenuto con le mappe scaricabili sul proprio cellulare fa tutta la differenza del mondo”). Restando in ambito naturalistico sempre positivo si è dimostrato l’afflusso agli Stretti di Giaredo, con la soddisfazione che sono passati due importanti messaggi: primo che gli Stretti non sono una scampagnata da affrontare in ciabatte e costume ma che è un percorso da affrontare con il giusto rispetto; rispetto che bisogna applicare anche per quanto concerne lo straordinario ambiente “anche in questo caso devo dire che c’è stata maggiore attenzione”. è chiaro che non tutto è risolto “è da tempo che chiediamo che si affronti in maniera chiara la questione dei parcheggi e degli accessi al sito. Ormai è un tema non più rinviabile”. Tornando alla parte culturale buoni numeri sono venuti sia dalle visite a Villa Dosi e alla Pontremoli Barocca (“sicuramente abbiamo superato le migliaia di persone”) che all’ormai tradizionale “Chiese e palazzi aperti”. Tutto bene allora? Ovviamente no, nel senso che tutto è perfettibile e si può fare sempre meglio, a partire dalla questione annosa di riuscire a fare della Lunigiana un unico grande “marchio” territoriale. Cosa che a parole tutti dicono di voler fare ma ai discorsi non sempre seguono i fatti. Senza dubbio un altro aspetto è legato alla strana demografia pontremolese che ha circa 7.000 abitanti d’inverno e che triplica la propria popolazione in estate “è chiaro che con numeri tanto diversi, bisognerebbe pensare a servizi che si adattano. Penso ad esempio ai rifiuti, in agosto non si può lasciare lo stesso numero di passaggi di febbraio”. Bola sottolinea poi l’importanza nel migliorare la qualità dei trasporti e soprattutto “il decoro dei borghi, la pulizia delle strade, la cura dei monumenti questo può fare la differenza per un turista se apprezzare o meno un luogo, se restarci oppure andare via”. (r.s.)