A Daniele Pieroni il “Premio Montale Fuori di Casa”

Nella sezione Poesia e Musica

Il 23 gennaio il “Premio Montale Fuori di Casa” 2021 sezione Poesia e Musica è stato assegnato online all’abruzzese Daniele Pieroni, collegato da Chiusi. Alice Lorgna responsabile della comunicazione ha ricordato che il Premio è nato nel 1996, anno centenario della nascita di Eugenio Montale da una felice intuizione di Adriana Beverini, fondatrice del Parco Letterario Montale nelle 5Terre.
Il nome “Fuori di Casa” viene dal volume pubblicato in prima edizione da Ricciardi nel 1969 e in seconda da Mondadori nel 1975, raccoglie i reportages di viaggio scritti da Montale per il Corriere della Sera su diversi paesi del mondo.
Si divide in 7 sezioni (Giornalismo, Ligure Apuana, Narrativa-Saggistica-Poesia, Mediterraneo, Milano e il senso civico, MontalArte e Musica). Si sono collegati Daniela Masci (assessore alla cultura del comune di Chiusi), Adriana Beverini (Presidente del Premio), la scrittrice Maria Clelia Cardona (che ha presentato i suoi testi), Arnoldo Mosca Mondadori (Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti) e l’artista del Movimento Madì Vincenzo Mascia che ha donato una sua opera.
Daniele Pieroni (Pescara 1961) è autore di poesie, saggi, prose, libretti d’opera e soggetti per danza, dopo 40 anni vissuti a Roma si è ritirato a Chiusi. Ha collaborato per anni ai Programmi Radio Rai, a La Repubblica ed alla rivista Ritmica dell’ Università Sapienza di Roma con la direttrice Alessandra Briganti e Elio Pagliarani. Nel 1997 per la poesia gli è stato conferito dal Ministero degli Esteri il Premio Erato- Farnesina. Autore del libretto d’Opera “La festa dell’Universo” e di soggetti per la danza.
Ha scritto una decina di libri. Questa la motivazione del Premio: “la poesia di Pieroni si caratterizza per compiutezza formale e raffinatezza, espressioni di profonda cultura filosofica, letteraria, filologica, musicale. Poesia morale e religiosa che si apre ad un rapporto sincero, quasi amicale con l’altro, con il lettore, con cui il Poeta sa di condividere la comune sorte di creatura, la stessa impotente fragilità”.
Per il morbo di Parkinson ha dovuto lasciare i suoi esercizi musicali, ma si è dato ad un’altra vocazione, che dalla musica si origina e di essa si nutre, la poesia. Mondadori per Pieroni usa “sympátheia” nel senso di “patire insieme”, “provare emozioni”: sentire insieme alla natura, al divino, al trascendente. La malattia non è una “colpa” ma una “prova di forza fisica e spirituale”, è monito a tutti coloro che soffrono per reagire con amore.

Marco Angella