Massa Carrara: bene i servizi ma sempre in crisi l’economia

Nella classifica del “Ben-vivere” di “Avvenire” +28 posizioni per la nostra Provincia. Il presidente Lorenzetti: “Una piacevole sorpresa che ci spinge a continuare”

La Provincia di Massa Carrara nella zona di Costa e alle spalle le Alpi Apuane
La Provincia di Massa Carrara nella zona di Costa e alle spalle le Alpi Apuane

Le città e i territori si possono considerare alla maniera degli esseri umani, cioè portatori di bisogni non solo materiali o fisiologici, ma anche spirituali e culturali, che ne determinano il benessere e la soddisfazione. Esiste ormai una letteratura abbastanza ingente che “demolisce” il Pil come indicatore sintetico del grado di benessere dei cittadini, a fronte di altri indicatori come il “Bes” (“Benessere equo e sostenibile”) oppure gli SDGs (Sustainable Development Goals, cioè gli Obiettivi di sviluppo sostenibile), a cui il quotidiano “Avvenire” ha dato il suo contributo introducendo il progetto denominato “Ben-vivere”, una classifica dei territori alla ricerca della città “realmente ideale”, al di là del benessere materiale. Ecco allora il concetto di generatività, invece di produttività o efficienza economica, con il quale intendiamo uno stile di vita, capace di determinare effetti benefici sulla vita di altri esseri umani, valorizzando appieno la nostra natura relazionale. “La bussola” della generatività permette di passare da una definizione statica di benessere ad una dinamica di ben-vivere, in cui tutti (cittadini, imprese, istituzioni, società civile) sono al tempo stesso parte attiva e passiva del beneficio prodotto, in una continua relazione di reciprocità. Al momento dell’uscita della classifica 2020, pubblicata sulle pagine del quotidiano lo scorso 26 settembre, ci troviamo però in un momento delicato nel quale non è possibile ancora fare un consuntivo degli effetti della pandemia (ancora in corso) e non pertanto sono ancora disponibili a livello provinciale i dati effettivi sulle diverse dimensioni del ben-vivere.

Il presidente della provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti
Il presidente della provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti

Allo stesso tempo però sono disponibili diverse informazioni interessanti ed utili che possono consentire di fare riflessioni. Emergono infatti dati positivi per la Provincia di Massa-Carrara soprattutto nel ranking dei servizi alla persona (+21), lavoro (+24) e capitale umano (+41). Andando ad esaminare più da vicino i fattori che spiegano questo exploit, risulta aumentato il numero delle start-up innovative (+90 per 1000 abitanti), la diffusione dei servizi per l’infanzia (+6), il numero dei laureati (+11%), il numero dei permessi di soggiorno (+244 permessi) e il tasso di occupazione del 23%. Da sottolineare che questi dati si inseriscono però in un contesto, soprattutto dal punto di vista demografico per nulla incoraggiante. Risulta infatti dall’ultimo Rapporto Economia, curato dalla Camera di Commercio locale, un numero di abitanti di poco superiore a 193.000, con un saldo naturale negativo di -1.545, il peggior dato di sempre. Della classifica “Ben-vivere” abbiamo scambiato alcune battuta, con il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, in carica dal 2016 come “inquilino” di Palazzo Ducale a Massa: egli inoltre, riveste anche la carica di sindaco di Montignoso. “È una notizia che sorprende piacevolmente perché si riferisce a settori che incidono sulla qualità della vita della gente, come l’occupazione e i servizi alla persona. Questi dati rappresentano in qualche modo alcuni dei risultati degli investimenti che in questi anni abbiamo compiuto come amministrazione provinciale, anche in seno alla Conferenza zonale dei Sindaci. Questa indagine – ci dice inoltre – che stiamo lavorando nella direzione giusta e stiamo concentrando le energie nel modo più utile per quanto riguarda per esempio le scuole, le biblioteche e il sistema museale”. Dati che confortano, a fronte dei “mali” cronici che affliggono il territorio apuano, spesso disegnato come “fanalino di coda”, soprattutto tra gli indicatori socio-economici della Toscana. Tramite la “lente” della generatività, allora, si riesce a vedere un nuovo modo per comprendere la realtà sociale, andando al di là della ricchezza materiale, ma secondo un indice che tenga conto di un sistema di valori alternativo, più rispettoso delle potenzialità dei territori e della dignità delle persone.

Davide Finelli