Hong Kong: ancora scontri tra polizia e studenti

Fallito il tentativo di mediazione da parte del vescovo Ha Chi-shing

44hong_kongIl vescovo ausiliare di Hong Kong, mons. Joseph Ha Chi-shing, nella notte tra domenica e lunedì si è recato nel campus del Politecnico di Hong Kong (PolyU), dove sono asserragliati i manifestanti pro democrazia nel tentativo di mediare tra gli studenti e la polizia, chiedendo a entrambe le parti di mantenere la moderazione ed evitare ulteriori vittime.
Aveva ricevuto richieste di aiuto da parte dei ragazzi più giovani che erano rimasti bloccati dentro l’Università e si era impegnato a portarli fuori pacificamente. Ha cercato di entrare all’interno del campus, provando a passare da tre accessi diversi ma purtroppo non è riuscito.
Dalle immagini riprese da Rthk e rilanciate sui social da Kung Kao Po, agenzia di stampa della diocesi di Hong Kong, si vede il vescovo Ha affiancato da un gruppo di legislatori filo-democratici, parlare con un gruppo di agenti di polizia vicino all’università intorno alle 2 nel tentativo di avviare un dialogo con l’ufficiale comandante.
“Non abbiamo intenzione di caricare. Speriamo in una soluzione pacifica”, ha affermato mons. Ha: “Come potete vedere, non abbiamo maschere, armi, vogliamo solo comunicare e aiutare ad alleviare la situazione”. Nel video, il vescovo spiega anche di aver cercato di contattare Carrie Lam, capo dell’esecutivo, perché anche lei potesse fare appello alla polizia e consentire alle persone rimaste bloccate all’interno dell’università di andarsene pacificamente senza essere arrestate. Ma non ci è riuscito.
Nel frattempo, si erano mobilitati anche i capi delle varie università di Hong Kong e con una dichiarazione congiunta hanno fatto appello a tutte le parti alla moderazione e alla calma. Purtroppo, però, alle 4 di mattina, gli agenti antisommossa hanno fatto irruzione nel campus del Politecnico ed hanno proceduto all’arresto di diverse decine di persone.
“Ci sono state cariche e sono ancora in corso gli scontri”, racconta da Hong Kong il missionario Pime padre Renzo Milanese: “Al momento non si vedono sbocchi”. Sui social gira un appello scritto da un gruppo di cattolici di Hong Kong a Papa Francesco affinché “intervenga nell’attuale crisi umanitaria e chieda ad entrambe le parti di cessare ogni forma di violenza all’interno e all’esterno del campus PolyU; che la polizia consenta a tutte le persone del campus di uscire pacificamente senza essere sottoposte ad arresti”.
Nel testo dell’appello, si parla di “arresti di massa” e di persone ferite agli occhi e con sintomi di ipotermia dopo essere stati colpiti dal cannone ad acqua. “Non sarà facile per Papa Francesco dire qualcosa senza rompere con nessuno”, osserva il missionario italiano: “Prendere una posizione chiara a favore di una delle parti è impossibile. Quello che forse ci si attende qui, è un ‘no’ alla violenza da tutte le parti ed un invito a trovare una via di uscita”.