Tra sabato e domenica un totale di 17.186 ingressi nei cinque luoghi scelti alla scoperta del Barocco e della città. Un’esperienza entusiasmante: resterà un’eccezione o potrà diventare una regola?
Non un successo, ma un vero e proprio trionfo. Ma per capirlo bastava fare una passeggiata per le vie del centro storico, con l’anima della città che letteralmente si è accesa nelle due giornate di primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) con ben cinque luoghi pontremolesi da visitare: Palazzo Negri Dosi, Palazzo Pavesi – Ruschi Noceti, Oratorio di Nostra Donna, Palazzo Bocconi – Zucchi Castellini e Villa Dosi.
Un percorso alla scoperta del barocco pontremolese che ha letteralmente incantato i visitatori. E a certificarlo sono i numeri, assolutamente da capogiro: 17.186 visite registrate complessivamente nelle cinque strutture (quindi con media di circa 3.500 presenze per singolo sito) e quella con più presenze è stato Palazzo Negri Dosi con quasi 6.000 visite. Ma tutti i luoghi hanno avuto un grande riscontro riuscendo a suscitare l’interesse verso luoghi speciali della città, che hanno sorpreso i visitatori.
Tantissima la gente che ha affollato le ville, i palazzi e l’oratorio, di solito chiusi al pubblico ma aperti per una volta grazie all’iniziativa del FAI. Un’occasione per scoprire gioielli architettonici che nascondono al loro interno tesori straordinari, con affreschi, dipinti e arredi di sublime bellezza.
E a rendere tutto ancora più emozionante la presenza di guide di eccezione, ovvero gli “aspiranti ciceroni”, tanti ragazzi degli istituti superiori della città, preparati per l’occasione da docenti, esperti e storici del territorio che hanno illustrato ai visitatori, con dovizia di particolari e di aneddoti storici, le bellezze del sito che stavano visitando.
E sicuramente l’apprezzamento per questa due giorni lo manifestano il sindaco, Lucia Baracchini e tutta l’amministrazione comunale che “ringraziano sinceramente tutti coloro che hanno partecipato alle giornate di primavera del Fai a Pontremoli e, in particolare modo, i proprietari delle dimore, tutte private, che hanno, con grande senso civico e spinti dal desiderio di essere parte attiva del movimento di riscoperta e di rinascita di Pontremoli, messo le proprie abitazioni a disposizione a titolo gratuito.
Ovviamente a questo si aggiunge il grazie anche al parroco dell’oratorio di Nostra Donna, anch’esso luogo molto visitato e apprezzato”.
Tutto bene quindi? Beh inevitabilmente quando si presenta così tanta gente qualche difficoltà si manifesta. In primis per le code, molto lunghe in tutte e cinque i luoghi, ma che tutto sommato sono state accettate con grande pazienza da parte dei visitatori viste anche le bellissime giornate di sole (qualche protesta in più l’ha suscitato il fatto che alcune visite riservate ai soci Fai sono durate più del previsto bloccando l’accesso degli utenti “normali”).
Qualche problema si è registrato poi, sempre a causa dello straordinario afflusso, per la ricerca del ristoro alimentare visto che tutti i ristoranti del centro storico erano strapieni. Ma davvero poca cosa in confronto alla bellezza di vedere la città viva e vitale. Ed in particolare un centro storico meravigliosamente caotico di persone, senza automobili né in transito, né in sosta nel cuore delle piazze. Sappiamo bene che la viabilità nel centro storico è un argomento tabù, ma pensare ad un progetto di chiusura del traffico, magari limitata solo per i fine settimana del periodo estivo?
(r.s.)