Aumenta il fumo fra gli adolescenti

Allarme rosso in Italia e nel mondo per la dipendenza da tabacco

31fumo_giovaniQuella degli adolescenti, si sa, è l’età più difficile e complicata, quella che costringe ogni bambino ad affrontare il processo di crescita. Agli adulti spetta il compito di educare, formare, sostenere, istruire, incoraggiare, redarguire… proponendo percorsi, passioni e ideali nuovi senza abbatterli con disfattismi inutili. E per fare ciò devono essere i primi a mettersi in gioco. Non sono solo i social ad essere pericolosi, sono le nostre zone d’ombra che impediscono ascolto e dialogo costruttivo.
Ogni ragazzo ha il diritto di sapere che può essere il protagonista della propria vita, nonostante le avversità e che nessuno di noi è soltanto una pedina in mano a un sistema impazzito. Ma possiamo autodeterminarci imparando a gestire conquiste, sconfitte e frustrazioni perché non sempre si riesce ad ottenere quello che si vuole e quando si vuole.
Gli adulti hanno l’obbligo di rendersi referenti degni di fiducia per evitare che figli e nipoti cadano nei tunnel delle dipendenze che remano contro il dono inestimabile della vita, tra queste il fumo.
Secondo le statistiche presentate dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione della “Giornata mondiale senza tabacco”, nel mondo fumano oltre 24 milioni di adolescenti tra i 13 e i 15 anni. Restringendo il campo al nostro Paese, il rapporto evidenzia un quadro allarmante. Un adolescente su dieci, tra i 14 e i 17 anni, è un consumatore abituale di tabacco.
La prima sigaretta viene accesa alle Scuole Superiori ma, purtroppo si registra anche una esigua (comunque sempre preoccupante) percentuale di fumatori bambini tra i 9 e i 10 anni quando il fisico è in piena formazione, pertanto maggiormente debole e fragile. È urgente potenziare sistemi di prevenzione primaria per scongiurare l’uso del tabacco fra i giovanissimi prima che a tale dipendenza se ne associno altre, parimenti o ancor più nocive come alcool e droghe.
La generazione di cui stiamo parlando è composta di tantissime persone molto differenti tra loro. E le fragilità di tanti ragazzi sono anche le nostre. Dobbiamo meritare fiducia, diversamente ogni tentativo di rapporto sereno è destinato a echeggiare nel vuoto. Le fragilità sono un diritto di ognuno, ma abbiamo bisogno di strumenti capaci di farci reagire. Dietro ogni ribellione esistono ragioni che urlano sperando di trovare ascolto.
Non è il gesto plateale a dover attirare attenzione ma quello che si nasconde dietro e che, magari, è stato sussurrato a lungo. Ci vuole uno sguardo continuo sul pianeta giovanissimi e su ogni aspetto della loro vita. Aiutiamoli con autorevolezza per accrescere la visione del mondo, remando magari contro corrente, ragionando con loro, “perdendo” tempo per loro, e con loro senza scordare i “no” che aiutano a maturare scelte sane, lungi dall’essere manipolabili. Tutto ciò ha a che fare con la giusta libertà e l’intangibile dignità della persona.

(Ivana Fornesi)