Tutti siamo sempre di corsa, il tempo è diventato variabile ansiogena che pare negare anche il gusto a ciò che facciamo, se non perfino il piacere di una relazionalità distesa, non forzata, non “dovuta” per uno scopo che va a ogni modo raggiunto.
Una vera erosione di umanità in cui il fare, e il fare in fretta, occupano ogni spazio a svantaggio del dialogare che chiede tempo, così come la dialogicità, il confronto, la riflessione… Tutte cose in controtendenza al costume della vita odierna.
Ed allora, terminata una stagione bizzarra dal punto di vista climatico, è scoppiata finalmente l’Estate. La stagione delle vacanze, delle ferie, del tempo libero per la maggior parte delle persone.
Uno stacco sacrosanto dagli oneri del lavoro, degli svariati impegni, dal frullatore dello stress… senza dimenticare che la libertà, valore immenso, dovrebbe essere sempre finalizzata all’uomo e alla sua intangibile dignità. E non scordiamoci che molte persone non possono permettersi manco un giorno di relax per motivi economici, di salute, di famiglia o quant’altro.
Vacanze “liberanti” dalla consueta routine che tutto, e tutti, ingloba relegandoci sovente nell’isola pericolosa dell’individualismo, pur nella costante connessione con il mondo del web. Giorni da riempire (vacanza, dal latino, “vacantia”, vuol dire “cose vuote”) con saggezza e discernimento di scelte oculate, responsabili, utili per il nostro benessere psicofisico e per il bene di chi ci sta accanto. Importante scegliere posti giusti, luoghi lontani dal caos, dai rumori assordanti, dal traffico, dall’affollamento… senza farci prendere dalla smania di inviare, ad amici e conoscenti, selfie da spiagge gettonate fra gelati, granatine, cocco… con il costante, petulante sottofondo dei tormentoni musicali che già impazzano ovunque.
Sicuramente orecchiabili, poi, non così adatti a ritemprare mente, cuore, anima. Forse dovremmo aggiungere valore alle vacanze dedicando un po’ del nostro tempo a chi è nel bisogno, compiendo azioni di altruismo sull’esempio di tanti volontari, sempre in prima linea, anche in Estate, per aiutare, con gioia,chi è meno fortunato.
E’ da qui che passa gran parte della centralità del nostro essere e l’eticità delle azioni. Ciò reclama una formazione interiore che non si lascia attrarre da luoghi comuni, né da scorciatoie solo apparentemente promettenti.
Al contrario, mira alla riscoperta di opportunità onde elaborare ed elargire conforto, serenità e profonde motivazioni per vivere in pienezza la vita. Eppoi perché non riscoprire, nel periodo delle vacanze, il “silenzio parlato” della Natura, sfogliando il “suo” meraviglioso libro, con rinnovata riconoscenza? Solo considerazioni teoriche, si dirà… Ma, pur sempre, salutari!
Ivana Fornesi