Il sindaco Bellesi a Pisa per un incontro con il Rettorato di quella Università
Nei giorni scorsi il sindaco di Villafranca, Filippo Bellesi, accompagnato da Paolo Bestazzoni, responsabile dell’Ufficio urbanistica e edilizia residenziale pubblica, e Jacopo Ferri si sono recati presso il Rettorato dell’Università di Pisa nella convinzione che la riqualificazione delle aree che in passato hanno ospitato le fabbriche Panda e Trada potrebbe ripartire dalla tecnologia. Le ex fabbriche in discussione, chiuse da circa tre lustri, distribuite su ben diciassette ettari, situati tra il fiume Magra e la ferrovia, potrebbero ridare speranza ai lavoratori che hanno visto scomparire la sicurezza di un’occupazione. Tale incertezza, nell’attuale contesto storico, è una costante che attraversa ogni fascia di età, destando non poche preoccupazioni.
“Proprio in questo scenario – ha asserito Bellesi – è importante trovare gli agganci giusti per attivare progetti che vadano nella direzione di nuove attività. L’Università di Pisa, all’avanguardia per tutto ciò che concerne innovazione, tecnologia e robotica, in sinergia con imprese che collaborano con l’ateneo, si è detta disponibile ad effettuare studi appropriati onde valutare l’apertura di laboratori nelle aree suddette, attualmente in balia dell’incuria”.
L’incontro, a cui hanno partecipato anche esperti e docenti dell’Università, si è rivelato alquanto proficuo e interessante: “Abbiamo riscontrato attenzione e curiosità pronte ad essere tradotte in fatti concreti. Essendo presente a Villafranca un Liceo scientifico che accoglie un numero rilevante di studenti provenienti da zone diverse, l’aggancio con le eccellenze della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa aprirebbe ulteriori iter formativi per i nostri ragazzi”.
Da tempo la riqualificazione delle aree in questione è stata al centro di ampie discussioni e lunghi dibattiti, specialmente durante le campagne elettorali. Considerato il fatto che alcuni privati hanno incontrato i proprietari dello spazio, ossia il Gruppo “Frati”, speriamo davvero che sia giunto il momento di riaccendere la spia della speranza per un futuro meno problematico. A vantaggio di una miglior qualità della vita che i cittadini, dopo troppe delusioni, illusioni e vacue chiacchiere, meritano.
Ivana Fornesi