Il Santo della settimana

San Columba di Iona

9 giugno

 

Il 9 giugno dell’anno 597, poco dopo la mezzanotte, si spegne nella chiesa del suo monastero Columba di Iona, monaco, uomo di cultura e pellegrino per Cristo. Nato in una potente famiglia irlandese della contea di Donegal, conobbe presto di essere chiamato alla vita monastica piuttosto che a quella di capo e condottiero del suo clan.
Educato alla scuola di alcuni tra i più celebri monaci irlandesi, fu presto soprannominato Columcille, “colomba della chiesa”, da cui il nome latino di Columba. Fu uomo di grande cultura, molto versato nelle arti monastiche celtiche.
Fondò i monasteri di Derry e Durrow, forse anche quello di Kells, dai quali ci sono giunti i più grandi capolavori della miniatura irlandese; ma seppe apprezzare anche le arti profane, e difese i bardi e i musici del suo tempo da quei monaci che volevano sopprimerne l’attività.
Come molti monaci irlandesi, a un certo punto della vita si fece pellegrino per Cristo e divenne predicatore itinerante assieme ad alcuni compagni. Ovunque lasciò un ricordo straordinario, e il suo ruolo di paciere nelle controversie politiche ed ecclesiali fu apprezzato da tutti.
Finì la sua vita sull’isola di Iona, di fronte alla costa sud della Scozia, dove dedicò gran parte del suo tempo alla guida del monastero da lui stesso fondato e alla composizione di inni e carmi di notevole qualità poetica e spirituale.
È considerato assieme a Patrizio di Armagh e a Brigida di Kildare il più importante santo della chiesa celtica.
Adomnan nella Vita di Columba narrava: diede le ultime disposizioni ai suoi discepoli: “Amatevi gli uni gli altri senza finzioni. Siate nella pace. Se seguirete questa via sull’esempio dei santi padri, Dio, che dà forza al buono, vi aiuterà, e io intercederò per voi mentre dimorerò con lui”. La campana suonò per l’ufficio di mezzanotte. Il santo si recò per primo in chiesa, inginocchiandosi in preghiera. Il fedele servo Diarmait lo seguiva da vicino, e vide l’intera chiesa ricolma di luce che irradiava dal santo.
Quando i fratelli raggiunsero la soglia della chiesa, la luce svanì. Columba giaceva davanti all’altare. I monaci gli vennero intorno con le lampade, e cominciarono il lamento sul loro padre morente. Il santo, allora, aprì gli occhi e si guardò intorno. Vi era una meravigliosa gioia sul suo volto. Diarmait gli sostenne la destra per aiutarlo a benedire il coro dei fratelli, ed egli consegnò lo spirito.

(a cura di don Fabio Arduino)